SALUTE

Donazioni di organi, a Brescia cresce la generosità

di Irene Panighetti
Nel 2023 le operazioni di trapianto sono state 42, un trend in crescita. All'ambulatorio del Civile sono circa 1.100 i pazienti seguiti
In piazza Duomo Le bandiere dell’Aido ieri a Brescia per la festa dei 50 anni
In piazza Duomo Le bandiere dell’Aido ieri a Brescia per la festa dei 50 anni
In piazza Duomo Le bandiere dell’Aido ieri a Brescia per la festa dei 50 anni
In piazza Duomo Le bandiere dell’Aido ieri a Brescia per la festa dei 50 anni

Quello bresciano si conferma un territorio che sa dire «Sì alla vita», come da slogan del cinquantesimo di Aido: non solo il trend di donazioni è in crescita negli anni, ma anche il numero di interventi eseguiti dall’Asst Spedali Civili segue una curva nettamente ascendente.

Nel 2023 le segnalazioni sono state 73, le donazioni effettive 42, tra organi e tessuti: «E il 2024 è iniziato bene – informa a la dottoressa Paola Terenghi responsabile del coordinamento prelievi organi e tessuti a fini di trapianto del Civile –. La maggior parte degli organi e dei tessuti sono donati a persone residenti in Lombardia ma in qualche caso anche fuori regione».

A Brescia infatti l’ospedale Civile di Brescia esegue solo operazioni di trapianto di rene, anche da vivente, mentre le operazioni di prelievo, da persone decedute, avvengono su tutti gli organi e tessuti che si possono prelevare e inviare dove sono richiesti. Nel Bresciano la media è di circa 30 donazioni all’anno anche se il trend è, come detto, in netta crescita.

La ripartenza post-Covid

La pandemia aveva un po’ rallentato l’attività ma non fermata e, subito dopo, la ripresa è stata ottima. Sul sito del Civile, aggiornato al febbraio del 2024, vi è il dato di circa 1.100 pazienti seguiti ambulatorialmente, «la lista d’attesa comprende circa 250 pazienti sia locali che provenienti da altre province o regioni. Sono effettuati 230 ricoveri all’anno».

Sul sito del centro regionale trapianti Lombardia (Crt) i dati, seppur fermi al 2020, sono utili per capire i trend provinciali e i dettagli delle singole aziende sanitarie di riferimento e soprattutto quali tessuti o organi sono stati maggiormente donati (le cornee detengono il primato come si nota su https://www.crtlombardia.it/crt/dati-e-grafici/?type=trapianti). L’attività di donazione o prelievo di organi da persone decedute a Brescia è iniziata nel dicembre del 1973: il primo donatore fu un 23enne morto a causa di un incidente stradale.

Brescia è stata la seconda città della Lombardia a disporre di un centro di trapianto di rene e l’attività è stata avviata nel 1979: il primo trapianto è avvenuto nella notte tra il 20 e il 21 maggio, la paziente trapiantata era una donna bresciana in dialisi da cinque anni e il rene era stato prelevato da un donatore milanese.

La procedura

Donazioni e trapianti di organi sono strettamente connessi: per esserci trapianto ci deve essere consenso al prelievo, e, ovviamente, ci devono essere organi disponibili. E’ possibile esprimere la propria volontà di donare organi e tessuti dopo la morte attraverso le associazioni come appunto Aido, attraverso le istituzioni sanitarie locali o al Centro regionale dei trapianti oppure al proprio Comune di residenza, in occasione del rilascio o del rinnovo della propria carta di identità. Sul sito del Comune di Brescia sono specificate le modalità (www.comune.brescia.it) per i cittadini per cui è possibile recarsi all’anagrafe centrale in Broletto o a quelle decentrate.

La dichiarazione di consenso oppure diniego alla donazione di organi e tessuti è modificabile in qualsiasi momento da parte di chi l’ha effettuata. Infine, come Aido sottolinea sempre, la terminologia: non si deve parlare di espianto, ma di donazione o prelievo; l’espianto infatti è un’operazione che avviene quando, dopo un trapianto di un organo, vi è un rigetto e quindi l’organo va tolto dall’organismo in cui era stato inserito.

 

 

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