SALUTE

Giornata mondiale delle malattie rare: il ruolo del neuropsichiatra nello sviluppo del bambino

Oltre il 40% delle patologie in età pediatrica coinvolge il sistema nervoso. Fazzi (Civile): «Essenziale una presa in carico multidisciplinare»
Il 29 febbraio la Giornata mondiale delle malattie rara
Il 29 febbraio la Giornata mondiale delle malattie rara
Il 29 febbraio la Giornata mondiale delle malattie rara
Il 29 febbraio la Giornata mondiale delle malattie rara

Oltre il 40% delle malattie rare in età pediatrica coinvolge il sistema nervoso, interferendo con lo sviluppo neuropsichico del bambino. Una diagnosi precoce e un intervento tempestivo del neuropsichiatra infantile possono cambiare in molti casi il percorso delle malattie che nel nostro Paese, secondo la rete Orphanet Italia, riguarda circa 2 milioni di persone, nel 70% dei casi bambini.

Lo sottolinea, in vista della Giornata Mondiale delle Malattie Rare che si celebra domani, 29 febbraio, la Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza (Sinpia).

«Molte delle malattie rare con esordio in età evolutiva - spiega Elisa Fazzi, Presidente Sinpia e Direttore della U.O. Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza Asst Spedali Civili e Università di Brescia - richiedono una presa in carico neuropsichiatrica e riabilitativa di lungo periodo e multidisciplinare perché si tratta di patologie che sono accomunate da diversi aspetti. Tra cui: la difficoltà per il bambino di ottenere una diagnosi appropriata e rapida; la rara disponibilità di cure risolutive; l'andamento della malattia spesso cronico-invalidante con conseguente carico individuale, familiare e sociale».

Dalla sindrome di Angelman all'Atrofia muscolare spinale (Sma), dall'Atassia Teleangectasia alla sindrome di Aicardi-Goutières per arrivare alla Terapia genica per il deficit di Aadc (deficit di decarbossilasi degli L-aminoacidi aromatici), sono diverse le malattie che possono interferire con lo sviluppo neuropsichico del bambino ma «le tecniche diagnostiche, l'attenzione alla diagnosi precoce e allo sviluppo di farmaci orfani - dice Simona Orcesi, associato di Neuropsichiatria Infantile all'Università di Pavia e membro del Consiglio Direttivo della Sinpia - permettono oggi di curare un numero sempre maggiore di malattie rare». Per Vincenzo Leuzzi, già Direttore dell'Istituto di Neuropsichiatria infantile dell'Università Sapienza di Roma, esperto di malattie rare e membro Sinpia, "il miglioramento della prognosi è legato alla precocità e appropriatezza degli interventi attivati, in un'ottica di presa in carico fatta di percorsi di cura e di rete coordinata di interventi sanitari, sociali, educativi, personalizzati"

Suggerimenti