le indicazioni dell'Iss

Rosolia, non è più raccomandato lo screening

Dopo che l’Oms ha definito la rosolia dal 2021 «eradicata» nel nostro Paese, lo screening in gravidanza per questa infezione non viene più raccomandato

Non è più raccomandato in gravidanza fare lo screening per la rosolia. Sono le nuove linee guida dell'ISS per una gravidanza fisiologica

Sono state aggiornate le linee guida sulla gravidanza fisiologica (ovvero a basso rischio) dall'Istituto superiore di sanità. Tra i diversi punti, uno riguarda le informazioni da offrire durante il percorso nascita nel contesto attuale, definito di «infodemia», nel quale le fonti di conoscenza valide e affidabili non sono sempre immediatamente riconoscibili. Le informazioni da offrire alle donne sono state valutate alla luce delle loro preferenze; è stato considerato il loro bisogno di porre domande, esprimere dubbi, essere rassicurate, poter confrontare le informazioni ottenute dai professionisti con quelle trovate in rete. Nella linea guida vengono raccomandati gli interventi, i tempi e le modalità informative che la ricerca ha mostrato idonei a favorire scelte consapevoli durante ogni momento.

Dal 2021 rosolia «eradicata» nel nostro Paese

Gli screening delle malattie infettive da offrire in gravidanza è il secondo dei due temi affrontati. E così dopo che l’Oms ha definito la rosolia dal 2021 «eradicata» nel nostro Paese, lo screening per questa infezione non viene più raccomandato. L'eliminazione della trasmissione endemica del virus della rosolia è un grande successo di salute pubblica, frutto di un lavoro tenace che ha permesso di raggiungere alte coperture vaccinali nella popolazione e di rinunciare così allo screening in gravidanza. Dato che la vaccinazione rappresenta l'unica strategia efficace di prevenzione della rosolia, la guida consiglia anche di offrire la vaccinazione anti-rosolia dopo il parto a tutte le donne suscettibili, cioè senza documentazione di vaccinazione con due dosi o di pregressa infezione. Viene inoltre sottolineata l'opportunità di informare tali donne sulla gratuità dei test per verificare la suscettibilità e della vaccinazione durante il periodo preconcezionale.

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