REGIONE

Sanità, il numero unico per le prenotazioni debutterà in Franciacorta

Da fine giugno la sperimentazione del Cup unificato che sarà estesa poi a tutta la provincia e, da fine anno, a 8 enti sanitari pubblici e due privati
In arrivo il numero unico per le prenotazioni sanitarie
In arrivo il numero unico per le prenotazioni sanitarie
In arrivo il numero unico per le prenotazioni sanitarie
In arrivo il numero unico per le prenotazioni sanitarie

Conoscere, chiamando un solo numero, le disponibilità per visite ed esami in tutte le strutture bresciane? Tra qualche mese il sogno di ogni paziente potrebbe diventare realtà grazie all'avvio della sperimentazione del Cup unificato che prenderà il via in Lombardia proprio dalla nostra provincia. Come ha annunciato oggi in una conferenza stampa l'assessore regionale Guido Bertolaso (affiancato dal governatore Attilio Fontana, presente anche il vicepresidente di Assolombarda con delega alle Life Sciences, Sergio Dompè) il Cup unico sarà attivato in via sperimentale entro la fine di giugno nell’Asst Franciacorta e, se sarà andato a buon fine il collaudo, dal 30 settembre ci sarà il completamento di tutta l’area della provincia di Brescia e il 31 dicembre l’attività sarà estesa complessivamente a 8 enti sanitari pubblici e 2 privati.

«È stata aggiudicata la gara a una RTI guidata da due società – ha precisato l’assessore – e il 5 giugno ci sarà il collaudo dell’impianto tecnologico».

 Ridurre i tempi di attesa

L'obiettivo è quello di abbattere le liste di attesa, e per raggiungerlo è stato previsto con una delibera lo stanziamento di oltre 61 milioni di euro (due terzi ai pubblici, un terzo ai privati), arrivando a garantire oltre 7 milioni di prestazioni (di cui 2 milioni di prime visite) di quelle che rientrano nel Piano Nazionale Gestione Liste di Attesa (Pngla) entro dicembre 2024 e 1 milione di prestazioni in più rispetto all’anno 2023.

A questo scopo, sarà anche estesa la possibilità di effettuare visite – dal prossimo 6 maggio – ed esami di diagnostica anche al pomeriggio (16-20) e il sabato mattina La delibera prevede anche il monitoraggio del rispetto delle classi di priorità indicate dalla ‘ricetta’ medica per l’erogazione della prestazione e le indicazioni sulle tempistiche di esecuzioni dei principali e esami e visite. In un’ottica di semplificazione dell’accesso alle cure, la prestazione di controllo prescritta dallo specialista dovrà essere prenotata dalla stessa struttura in cui viene effettuata la visita per garantire un percorso di presa in carico del paziente. 

«Stabiliamo inoltre noi, ed è la prima volta in Italia, i posti da mettere a disposizione nelle agende da qui alla fine dell’anno. Sulla base delle liste di attesa, del personale e delle tempistiche che abbiamo individuato, ogni struttura dovrà fare un numero specifico di prestazioni. I compiti, dunque, li dà la Regione quantificando il numero di slot necessari». Da parte loro, le Agenzie di Tutela della Salute (ATS) dovranno individuare ulteriori prestazioni che necessitano di miglioramento in termini di tempi di attesa. Per garantire l’efficacia delle misure adottate, la Direzione Generale Welfare effettuerà un monitoraggio mensile con l’obiettivo di identificare prontamente eventuali criticità nei territori.

Il rispetto dei tempi

In caso di indisponibilità della prestazione entro i tempi previsti, la struttura si attiva per individuare altri Enti (pubblici o privati accreditati) del territorio; inserisce il cittadino in lista di attesa per programmare l’appuntamento entro i tempi e in ultima istanza erogherà la prestazione in regime di libera professione con oneri a proprio carico (escluso ticket). In caso di rinuncia alla prima disponibilità offerta entro i tempi, all’interno del territorio di assistenza, non è possibile richiedere la prestazione in libera professione a carico della struttura. In caso si ricorra autonomamente e volontariamente alla prenotazione in regime privato o libero professionale, non è possibile richiedere il rimborso della spesa sostenuta.

La consegna dei referti

La delibera prevede anche che siano ridotti i tempi di consegna degli esiti degli esami di screening. In particolare: 

  • esito screening mammografico rilasciato a 5 giorni dalla data della prestazione. I Centri Screening dovranno avvisare le pazienti con esito positivo entro 3 giorni e non oltre i 5 giorni;
  • esito del test del sangue occulto nelle feci, per lo screening del colon retto, pubblicato nel Fascicolo Sanitario Elettronico a 7 giorni dalla data di esito. I Centri Screening dovranno avvisare i pazienti con esito positivo entro 3 giorni e non oltre i 6 giorni.  

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