A Campione con il brivido finale del Salto delle Streghe

di Andrea Ravarini
Gli ultimi raggi di sole scendendo da Pieve verso il Porto di Tremosine
Gli ultimi raggi di sole scendendo da Pieve verso il Porto di Tremosine
Gli ultimi raggi di sole scendendo da Pieve verso il Porto di Tremosine
Gli ultimi raggi di sole scendendo da Pieve verso il Porto di Tremosine

La scorsa settimana abbiamo risalito la forra del torrente San Michele sino all’antico ponte di pietra chiamato Pontesèl. Una serie di stretti tornanti lungo il ripido versante sinistro della valle ci conduce sino ai prati e ai vigneti della località Prione. Al successivo bivio teniamo la destra (est) per poi risalire un poggio su cui domina un grande crocifisso: da qui si torna a scorgere il lago, sovrastato sulla sponda opposta dalle creste del Monte Baldo. Tenendo la destra in discesa, entriamo nel borgo di Cadignano, passando poi a fianco della chiesetta di Santa Maria della Neve. Si segue, prima in salita e poi in discesa la strada asfaltata per Pregasio, un’altra frazione di Tremosine, patria dello spongadì, tipico dolce pasquale della zona a forma di ciambella. Presso la chiesa di San Marco si prende a destra via Lò (indicazioni biancorosse per Campione) per circa 500 metri, sino ad incontrare sulla sinistra il ben segnalato sentiero 142 per Pieve. Iniziamo una lunga traversata in discesa nel bosco, al di sopra delle verticali pareti che sovrastano la strada gardesana che 400 metri più in basso fiancheggia il lago. Attraversiamo la Valle di Lesine e dopo una ripida salita ci immettiamo sulla strada principale all’altezza del campo sportivo e della popolare attrazione turistica «Terrazza del brivido». Nel centro storico di Pieve raggiungiamo la terrazza di Cimaporto (dal dialetto ‘n sìma port), cioè il punto dove sbuca l’aereo sentiero che sale dal sottostante Porto di Tremosine: fino ai primi del ‘900 era la via principale per il trasporto, a spalle, delle merci scaricate al porto. Infilandoci nella stretta scalinata percorriamo in discesa i numerosi tornanti sino ad incontrare il tracciato dismesso della vecchia strada, che seguiamo verso sud. Superiamo la falesia attrezzata per l’arrampicata sportiva e presso un tornante sulla «Strada della Forra» proseguiamo dritto verso Campione: i sassi sparsi sul vecchio percorso della Gardesana consigliano di non attardarsi troppo sotto le rocce, nonostante nell’ultimo tratto, con una scelta discutibile, sia stata imbrigliata l’intera parete conosciuta come Salto delle Streghe, su cui il «maestro del friabile» Giuliano Stenghel aveva tracciato alcune stupende vie di arrampicata. Raggiunta Campione, attraversiamo un’ultima volta il torrente San Michele lungo il ponte pedonale per rientrare al punto di partenza.

Suggerimenti