zaino in spalla

Adamello Ultra Trail: prima tappa Vezza d’Oglio-Canè

Sulla dorsale ancora innevata di Cima Rovaia
Sulla dorsale ancora innevata di Cima Rovaia
Sulla dorsale ancora innevata di Cima Rovaia
Sulla dorsale ancora innevata di Cima Rovaia

Prendiamo spunto dal bel libro di Emanuela Spedicato «Sui camminamenti della Grande Guerra. Alta Via nella storia in Altissima Valle Camonica» per andare a curiosare in sulla prima tappa per lungo ed entusiasmante trekking per escursionisti ben allenati ed sperti «Adamello Ultra Trail». Utilissima la dettagliata carta allegata al volume. In questa prima tappa si va da Vezza d'Oglio a Canè dove ovviamente, se non si vuole percorrere l'intero trekking, che con un giro ad anello torna a Vezza d'Oglio, bisogna aver predisposto un'automobile per il rientro. Dal centro di Vezza d'Oglio su stradina si raggiungono facilmente le case di Carona dove si piega a sinistra e si raggiunge la simpatica chiesetta di San Clemente e quindi le case Plasacù. Ci troviamo qui all'imbocco della Val Grande, che risaliamo attraversando la laterale Val Gussano. Più avanti prendiamo a destra una mulattiera col fondo in pietra e, quindi, ancora a destra un sentiero a mezzacosta che ci riporta al di sopra della Val Gussano e all'ennesimo bivio. Prendiamo a sinistra (frecce per Cima Rovaia) e risaliamo a zigzag l'erto pendio della montagna mentre, dall'altro lato della valle, le montagne dell'Adamello tra cui la Calotta accompagnano il nostro procedere. La vegetazione si dirada e raggiungiamo così gli spazi aperti della cosiddetta Plaza Grande (non indicata sulla carta Ingenia). Continuiamo la salita e raggiungiamo, a circa quota 2.350 una piccola costruzione al cui interno si trova un modesto ma interessante museo della Grande Guerra. Siamo sui pendii meridionali di Cima Rovaia intersecati dai resti delle trincee e delle postazioni di difesa realizzate dalle truppe italiane in vista di un ipotetico sfondamento austriaco al Tonale. Si riprende la salita tra prati, sassi e resti di trinceramenti e raggiungiamo la tondeggiante e poco pronunciata Cima Rovaia dove uno splendido panorama ci accoglie: davanti ai nostro occhi svetta l'inconfondibile piramide del Monte Aviolo le cui creste continuano verso oriente a saldarsi con le vette del gruppo del Baitone che si rincorrono le une con le altre. Poi ecco la Calotta, il Salimmo, la Presanella. Sotto di noi la Val Grande della quale si stendono i Corni e la elegante Cima del Tirlo e oltre le montagne del Mortirolo col Monte Pagano. Alle nostre spalle, maestosa contro il cielo la Cima Mattaciul. La descrizione continua la prossima settimana.

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