Zaino in spalla

Dalla primavera all’autunno avanzato: un facile itinerario al Forte Barbadifior nella Val di Peio

di Andrea Ravarini
aravarini@gmail.com
  Malga Frattasecca In una radura tra larici e abeti rossi
Malga Frattasecca In una radura tra larici e abeti rossi
  Malga Frattasecca In una radura tra larici e abeti rossi
Malga Frattasecca In una radura tra larici e abeti rossi

Con questa escursione arriviamo in Val di Peio, una laterale di sinistra della Val di Sole, per un facile itinerario ad anello, adatto al periodo che va dalla primavera sino all’autunno avanzato. Raggiunta la Val di Peio dal Passo del Tonale, o dalla Val Rendena valicando il Passo Campo Carlo Magno oppure, ancora, da Trento percorrendo Val di Non e Val di Sole, si attraversa la frazione di Peio Fonti per entrare nella Val del Monte lungo la strada che conduce a Fontanino e al lago artificiale di Pian Palù.

La partenza

Dopo poco più di un chilometro dall’abitato si trova sulla destra un ampio spiazzo nei pressi della Malga Frattasecca di Sotto (indicata anche come Termenago su alcune carte) dove si lascia l’automobile. Dal parcheggio non si sale alla malga, ma si segue per un breve tratto verso ovest la strada per il Lago di Pian Palù; dopo un centinaio di metri si stacca a sinistra il segnavia 110, che, in leggera discesa, raggiunge il torrente Noce, le cui acque scorrono lungo la Val di Sole e la Val di Non prima di entrare nell’Adige.

Un bel ponte in legno ne consente l’attraversamento e da qui risaliamo nel bosco, dove si possono scorgere alcune caverne scavate nella roccia a supporto delle attività del forte che raggiungeremo a breve. Arriviamo infatti al Forte Barbadifior (chiamato anche Barba di Fiori o Werk Peio in tedesco), struttura austro-ungarica costruita all’inizio del ‘900 quale parte del sistema di fortificazioni al confine italiano.

Un'area dalla memoria storica

La zona circostante fu oggetto di aspre contese durante la prima guerra mondiale, ma il forte non ebbe un ruolo di rilievo nel conflitto, tanto che poco dopo l’inizio delle ostilità gli armamenti pesanti (cannoni da 80 millimetri e mitragliatrici) furono prelevati e portati in postazioni più vicine alle prime linee.

Prestando attenzione è possibile addentrarsi tra le rovine del forte diroccato. Da qui si prosegue sul sentiero 110, scendendo al torrente e incrociando nuovamente, a circa 1.600 metri di quota, la strada per il lago. Dal lato opposto prendiamo in salita il «Sentiero della Grande Guerra» che lasciamo dopo aver superato il Pian di Vegaia, andando diritti in direzione nord est verso Malga Frattasecca di Sopra, ormai ridotta a rudere.

Seguendo la sterrata ci si immette, presso un tornante, sulla strada militare individuata dal segnavia 124. La si segue in discesa e, con ampi zig zag, si raggiunge Malga Frattasecca di Sotto che, a differenza di quella soprastante, è stata elegantemente ristrutturata e adibita a ristoro. Pochi metri più in basso ritroviamo il parcheggio da cui siamo partiti per questo itinerario. 

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