Al Forte San Marco, una tranquilla camminata per tutti

di Fausto Camerini
Il Forte San Marco appare improvviso da una svolta della stradina
Il Forte San Marco appare improvviso da una svolta della stradina
Il Forte San Marco appare improvviso da una svolta della stradina
Il Forte San Marco appare improvviso da una svolta della stradina

Una tranquilla camminata, adatta a tutti, anche ai bambini, raggiunge sull'omonimo monte il Forte San Marco, baluardo difensivo italiano quando il confine con l'Impero Austro-Ungarico era a poche decine di chilometri da qui. Ci troviamo sulla dorsale del monte Cordespino, nella parte meridionale del Monte Baldo: una invidiabile posizione quella del forte che controlla un bel tratto della Valle dell'Adige. Costruito dal 1888 al 1913 non è mai stato direttamente coinvolto in combattimenti. Un percorso tutto su strada, solo inizialmente asfaltata, che sale sempre con moderata pendenza, conduce con una serie di tornanti che sembra non finire mai, al formidabile baluardo. Da Rivoli Veronese (Vr) si prende la strada per Lubiara e, poco dopo l'Osteria Zuane, si prende a destra (una vecchia lapide porta la dicitura «Strada privata» ma non vi è alcun divieto) e quasi subito si prende una strada a sinistra che passan davanti ad un bicigrill. Anche se teoricamente si potrebbe salire in auto sino al forte è bene parcheggiare appena finisce l'asfalto, se non altro per il necessario rispetto di escursionisti e ciclisti che spesso affollano il percorso. Si cammina per un tratto semimpianeggiante sino ad incontrare la salita e il primo dei 40 tornanti. Si sale lungo la stradina guadagnando gradatamente quota. Attorno a noi affioramenti rocciosi, pietraie, boschetti. Alcune scorciatoie permettono di evitare qualche tornante. Magico dopo l'ennesima curva della strada l'apparire dell'azzurro del lago di Garda. Continuando la salita ci si ritrova sulla cresta che domina il corso del fiume Adige che scorre sinuoso sotto di noi. Un tratto semipianeggiante accanto alla cresta, qualche ultimo tornante ed ecco che ci ritroviamo al portone del forte che se aperto (talvolta è chiuso, il forte è proprietà privata) ci invita a visitare l'interessante costruzione militare. Se anche il forte fosse chiuso l'imponente panorama che si gode dalla terrazza davanti al portone giustifica in ogni caso la salita: il Monte Maddalena, il Benaco e la Rocca di Manerba dominati dall'inconfondibile sagoma del Pizzoccolo, il Monte Denervo e la Cima Comer, il vicino Monte Baldo, i Monti Lessini dove si riconosce il poderoso Corno d'Aquilio dall'altro lato della Valle dell'Adige, la Pianura Padana oltre la quale si stende la lunga fila della catena appenninica. Si torna utilizzando il medesimo itinerario che ha caratterizzato la salita.

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