Zaino in spalla

Da Gratacasolo alla croce del partigiano Passarella

di Silvino Gonzato
La Concarena. Un'immagine dall'alto dal sentiero Passarella
La Concarena. Un'immagine dall'alto dal sentiero Passarella
La Concarena. Un'immagine dall'alto dal sentiero Passarella
La Concarena. Un'immagine dall'alto dal sentiero Passarella

Una breve, facile e rilassante passeggiata tra i freschi boschi della bassa Valle Camonica: più frequentata dai cercatori di funghi, che dagli escursionisti, la camminata porta dalla parte alta di Gratacasolo alla località Carolecc dove, in una ombreggiata valletta, su un grosso masso granitico trasportato sin qui migliaia di anni fa dal ghiacciaio dell'Adamello, sorge una piccola croce. È dedicata allo sfortunato diciottenne, Franco Passarella, che, nel giugno 1944, partì entusiasta da Brescia per unirsi alla Resistenza. Scambiato per una spia fu ucciso per errore dagli stessi partigiani. Raggiungere la croce (l'unica carta topografica che la riporta è quella della 4LAND) è un'escursione fattibile quasi tutto l'anno; solamente con neve o ghiaccio si può trovare qualche difficoltà. Nonostante la brevità del percorso numerosi sono i bivi a cui fare attenzione, tutti comunque ben segnalati. Da Gratacasolo si segue in auto la via Castello; si supera su stretta stradina la vecchia centrale elettrica ed il successivo ponte su un canale dopo il quale troviamo un parcheggio abbastanza ampio. Continuiamo a piedi sulla strada prima asfaltata, poi cementata, indicata dal segnavia del CAI numero 203 per Fraine. Si passa sopra ad una condotta d'acqua mentre tra gli alberi riconosciamo all'orizzonte, dall'altro lato della Valcamonica, le sagome del Monte Alto, del Monte Pora e della dolomitica Concarena con le sue due cime più belle: il Cimone della Bagozza e il Cimone della Bacchetta divise dalla Val Baione. Al primo bivio (a quota 350 metri) teniamo la destra per poi, al successivo (quota 375 metri), nei pressi d'una villa, lasciamo la stradina e seguiamo a sinistra un sentiero (freccia per Carolec). Ci inoltriamo così decisamente nel bosco. Poco dopo incontriamo un altro bivio dove teniamo la destra e, sul sentiero ora più stretto, saliamo a mezzacosta sulla destra (sinistra idrografica) della Valle di Gratacasolo il cui torrente scorre rumoroso là in basso. Dall'altro lato della valle si scorgono le case di Solato affacciate sulla forra. Alcuni saliscendi ci portano all'ennesimo bivio dove andiamo a sinistra; superiamo una presa d'acqua, scendiamo per un quindicina di metri sul fondovalle, superiamo un antico muro ricoperto di vegetazione e arriviamo alla piccola croce che ricorda quel lontano episodio. Da qui si inoltrano nel bosco, in diverse direzioni, varie tracce appena distinguibili sulle quali è bene non inoltrarsi: sono tracce di passaggio di cacciatori o di cercatori di funghi. Si torna sul percorso affrontato durante la salita. faucame@gmail.com

Suggerimenti