zaino in spalla

Dalla pittoresca Alpe Devero al Monte Cazzola: una giornata tra ciaspole e scialpinismo

di Andrea Ravarini
Nel bianco. Con le ciaspole tra la neve dell'Alpe Devero
Nel bianco. Con le ciaspole tra la neve dell'Alpe Devero
Nel bianco. Con le ciaspole tra la neve dell'Alpe Devero
Nel bianco. Con le ciaspole tra la neve dell'Alpe Devero

Torniamo nella pittoresca Alpe Devero, nella punta nord del Piemonte al confine con la Svizzera, dove avevamo già descritto la salita invernale sulle vette del Sangiatto e del Corbernas (Zaino in spalla n. 1215 e 1216), per raggiungere sempre in veste invernale la cima del Monte Cazzola, un classico della zona che ben si presta sia alle ciaspole che allo scialpinismo.

Il percorso

Superata Domodossola, si lascia la Statale 33 del Sempione si percorre la Valle Antigorio sino a Baceno, dove, seguendo le indicazioni per Devero, si imbocca la carrozzabile (un tratto a pedaggio) sino a lasciare l’auto al grande parcheggio al termine della strada. Iniziamo così a salire tra le case e in corrispondenza dell’oratorio di San Bartolomeo teniamo la sinistra, superando la pista da sci per raggiungere la località Piedimonte, un piccolo agglomerato di baite tradizionali al margine sud occidentale della piana.

Un ponte in legno consente di oltrepassare il Rio Buscagna per entrare nel bosco di larici. Il percorso, indicato e facilmente individuabile, sale verso la radura dell’Alpe Misanco con i suoi caratteristici edifici al sevizio dell’alpeggio estivo dove, con neve abbondante, le tracce degli sci passano spesso anche sui tetti. Si prosegue e si tiene la sinistra, lasciando poi a destra il sentiero H11 che conduce al Lago Nero, interessante meta per chi volesse effettuare una deviazione allungando un po’ la gita. Il bosco si fa man mano più rado, per lasciare spazio ad ampi pendii aperti e dossoni.

L'arrivo

Transitiamo nelle vicinanze dell’arrivo degli impianti di risalita per raggiungere infine, in direzione sud ovest, la dolce cima del Monte Cazzola e la piccola croce di vetta. Da qui il panorama è ampio, con vista fino ai 4.000 metri di Lagginhorn, Weissmies e Strahlhorn; verso nord spiccano il Monte Cervandone e la Punta d’Arbola. Siamo all’interno del Parco Naturale Regionale Veglia Devero e proprio nella zona tra il Monte Cazzola e il Vallone di Misanco, per salvaguardare il gallo forcello e la pernice bianca, sono state recentemente istituite due aree di tranquillità, dove per tutto il periodo con presenza di manto nevoso è fatto divieto di accesso a sciatori e escursionisti.

Rispettando queste limitazioni, restano comunque diverse possibilità di discesa, a seconda delle condizioni di innevamento: lungo il percorso di andata, verso destra lungo le piste da sci, oppure tenendo la sinistra per scendere verso il Vallone di Buscagna, su tracciato spesso battuto sino alle casette in località Curt du Vel e da qui verso l’Alpe Misanco per tornare nuovamente sulla via di andata. 

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