Discesa da brividi dal monte Doppo o giro meditativo per la mulattiera

Panorama dal Monte Doppo
Panorama dal Monte Doppo
Panorama dal Monte Doppo
Panorama dal Monte Doppo

Con l'itinerario della scorsa settimana siamo arrivati sulla sommità del monte Doppo dove troviamo l'ingombrante compagnia di un recinto di ripetitori. La felice posizione del Doppo, più alta elevazione del sottogruppo Doppo-Conche, offre un panorama di prim'ordine sulle vicine vette delle Prealpi Bresciane e su montagne ben più lontane. Verso meridione si nota il cocuzzolo di San Giorgio, monte Conche, la boscosa dorsale che va dal monte Ucia alla Maddalena e, oltre, la pianura spesso sepolta dalla nebbia, in autunno, oltre cui si vedono gli Appennini. Poi l'azzurro del  Garda a oriente e i lontanissimi ghiacciai del monte Rosa a ovest. E  le Alpi di Ledro, i monti benacensi, le Orobie con i dolomitici profili del pizzo Arera e del pizzo della Presolana preceduti dalla imponente mole del monte Guglielmo. A settentrione in primo piano il Sonclino e poi i monti della testata della Valtrompia che chiudono l'orizzonte.
Dopo esserci riempiti gli occhi non ci resta che rientrare. Non faremo il percorso di salita ma una simpatica variante. Dalla vetta torniamo sui nostri passi per qualche metro, incontrando, nei pressi dei ripetitori, un sentiero che scende a sinistra. Un primo tratto ripido con alcune roccette (molto scivolose in caso di pioggia) ci costringe a usare un minimo di attenzione. Ci si ritrova però ben presto su un terreno aperto ed erboso. Qui sono possibili due soluzioni: chi si sente un po' scavezzacollo e possiede una buona e sicura gamba può scendere direttamente il ripido pendio erboso, senza sentiero e senza segnalazioni, in direzione Nord, sino a inoltrarsi in un boschetto e sbucare su una stretta stradina, quasi una mulattiera, segnalata in biancorosso che, a sinistra, conduce a una grossa villa a 860 metri di quota.
LA SECONDA soluzione è mantenerci sul sentiero segnalato che, dopo una traversata a mezzacosta, raggiunge un bivio dove si tiene la sinistra (a destra si va al Colle di Sant'Eusebio) e, lungo la mulattiera, si raggiunge la grossa villa a 860 metri. Da entrambi i percorsi che dominano la valle del Garza il cui spumeggiante torrente da qui invisibile scorre là in basso, si possono osservare le belle creste che dal Corno di Sonclino si snodano verso la Valsabbia; tra di esse, inconfondibile, il monte Prealba.
Da qui parte una stradina asfaltata che scende e ci riporta al punto di partenza, al passo del Cavallo.

ITINERARIO: Passo del Cavallo 742 metri; Sella senza nome 1160 metri (ore 1.10); Sella di San Giorgio 1147 metri; Monte Doppo 1216 metri (ore 1.50); Sentiero 381; Passo del Cavallo (ore 3).
CARTE TOPOGRAFICHE: Igm in scala 1:25.000 «Lumezzane». Igm in scala 1:50.000 foglio «Iseo». Kompass in scala 1:35.000 Valle Trompia.
NOTIZIE UTILI. Dislivello: 482 metri.  Difficoltà: escursionistiche. Per questo percorso viene richiesto un minimo di attenzione nell'affrontare l'ultimo tratto prima di arrivare in vetta. Segnavia: biancazzurro e biancorosso.

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