Facile anello vista Garda attorno al monte Moscal

Cima Moscal, modesta elevazione a sud del Monte Baldo che si protende a a forma di mezzaluna schiacciata verso settentrione dominando la bassa valle dell'Adige. Il fantastico panorama che si gode da quella piccola cima giustifica il soprannome di Osservatorio. L'escursione, per quanto non segnalata, è facile, breve ed alla portata di tutti. Si parte da Incaffi. Chi sale in auto da Affi, arrivato al paesino, prende destra Via Moscal e, arrivato ad un caratteristico antico lavatoio ora restaurato, parcheggia. Tornati indietro per qualche metro si prende a sinistra un viottolo cementato tra le case (divieto per cicli e motocicli) che continua poi nel bosco. A quota 320 si arriva ad bivio (nessuna segnalazione): si prende il sentiero di destra che corre a mezzacosta dominando le coltivazioni nella piana ospitata nell'anfiteatro del Monte Moscal. Alla nostra destra una recinzione che ci indica dov'era ubicata una vecchia base NATO. In fianco alla recinzione si sale nel rado bosco. Quando la recinzione piega a destra si lascia un sentiero che scende nella stessa direzione e, in pochi minuti, eccoci sul Monte Moscal sormontato da una bandiera che domina gli scoscesi dirupi che scendono veloci verso nord. Magico il panorama che ci sta attorno: sotto di noi il lago di Garda; la Rocca di Manerba dall'altro lato delle acque; l'imponente mole del Pizzocolo; il più dolce profilo del Denervo; poi il Monte Baldo, il sinuoso percorso dell'Adige, la pianura e i lontani Appennini. L'escursione potrebbe finire qui ma conviene allungarla di poco per visitare alcune fortificazioni della Grande Guerra che si trovano fianchi dirupati settentrionali della montagna. Giunti in vetta si scende dall'altro lato lungo un sentiero (segni rossi) che ci fa abbracciare con lo sguardo il basso Benaco prima di reinfilarsi nel bosco. Quasi subito, a circa quota 425 a destra si stacca un sentiero secondario che percorre una cengia nella vegetazione. In pochi minuti si arriva all'imbocco di una galleria (consigliabile una torcia) che più avanti si dirama arrivando, a destra, ad una feritoia da cui i soldati italiani potevano dominare, in caso di sfondamento austriaco, un tratto della Valle dell'Adige. Si torna da dove siamo venuti. Oppure si può percorrere la parte occidentale della mezzaluna dell'anfiteatro del Moscal (scarse o inesistenti segnalazioni), ridiscendere nella piana e tornare al lavatoio.

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