Monte Castelberto, un ritorno circondato dalla neve

di Fausto Camerini
Circondati dalla neve al ritorno dal Monte Castelberto
Circondati dalla neve al ritorno dal Monte Castelberto
Circondati dalla neve al ritorno dal Monte Castelberto
Circondati dalla neve al ritorno dal Monte Castelberto

Con Zaino in Spalla della scorsa settimana abbiamo raggiunto con le ciaspole la facile cima del Monte Castelberto passando da Malga Lavacchione a Malga Coel di Ala. Qui, durante la Grande Guerra, c'erano un forte e delle postazioni di difesa oltre a un osservatorio con cui gli italiani tenevano sotto controllo le zone austriache. L'Osservatorio è anche un secondo nome della montagna. Il panorama che si gode da questo luogo è davvero magnifico, soprattutto verso il Trentino e la sottostante Valle dell'Adige, le Dolomiti di Brenta, la Presanella, l'inconfondibile Carè Alto e il roccioso Cornone di Blumone. Attorno a noi le vicine cime dei lessini con il Monte Tomba, il Monte Sparaveri, il Corno d'Aquilio; poi il Carega, il Monte Baldo, i Monti Gardesani. E, all'orizzonte, verso meridione, oltre la pianura spesso d'inverno coperta dalla nebbia, la lontana catena degli Appennini. Nei pressi della cima si trova anche un rifugio che però è aperto soltanto nella stagione estiva. Un vero peccato questa scelta un po' miope. Torniamo per un tratto sui nostri passi percorrendo la dorsale lungo l'innevata stradina sterrata che congiunge Monte Castelberto con il Bivio del Pidocchio. Giunti al punto in cui eravamo arrivati alla dorsale, provenendo da Malga Coel, ignoriamo la nostra traccia dell'andata e ci manteniamo sulla stradina, ai margini delle piste di fondo che la percorrono facendo attenzione a non calpestarle con le nostre ciaspole. Si raggiunge così il Bivio di Monte Castelberto a quota 1701. Proseguiamo ancora verso sud, ai margini delle piste, preferibilmente sulla sinistra, attraversando una zona con caratteristiche formazioni rocciose affioranti, nei pressi della Malga Pidocchio di Sopra e della Casera Pidocchio. Poco più avanti raggiungiamo Malga Lessinia, punto di ristoro aperto anche nel periodo invernale con ottima cucina (per informazioni telefonare al numero di cellulare 3687348874). A questo punto proseguiamo sempre ai margini delle piste di fondo e raggiungiamo il Bivio del Pidocchio. Qui pieghiamo a destra (ovest) mantenendoci sulla traccia della stradina estiva che, poco dopo, punta verso Sud, aggira la quota 1.561 metri e torna a nord per passare tra la Casera Roccopiano e il Baito Roccopiano. Possibile anche, poco dopo il Bivio del Pidocchio, abbandonare la stradina per continuare ad Ovest e ritrovarne la tracce prima del Baito Roccopiano. Da Roccopiano, sempre seguendo la traccia della stradina si torna al Passo delle Fittanze.

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