Ramponi e piccozza per la salita al monte Corbernars

di Andrea Ravarini

La scorsa settimana abbiamo raggiunto la Bocchetta di Scarpia, dove per salire al Monte Sangiatto svoltiamo a destra in direzione sud: il percorso è evidente, tagliando il pendio sino a portarsi sulla cresta che scende dalla vetta. Alla nostra sinistra il versante precipita verso il lago di Agaro e proprio in questa direzione spesso si formano pericolose cornici: ci si tiene quindi poco più in basso, sulla destra del filo di cresta, fino a raggiungere la prima cima della giornata. Da qui, con una veloce sciata scendiamo nuovamente alla bocchetta, dove stavolta proseguiamo in direzione opposta, verso nord. Risaliamo l'ampia dorsale e nel tratto in cui termina il primo dosso e il percorso spiana, prestiamo attenzione alle possibili cornici, eventualmente abbassandoci di qualche metro sulla sinistra. Ci infiliamo così nell'ampio canale che scende dalla vetta, sulla sinistra di un evidente contrafforte roccioso: quest'ultimo tratto, viste le elevate pendenze, richiede solitamente di togliere gli sci e utilizzare picozza e ramponi. Al termine della parte più ripida, puntando decisamente a est, in breve rimontiamo il panettone che costituisce la sommità del Monte Corbernars, massima elevazione del nostro itinerario. Dalla cima possiamo ammirare tutto lo splendore della conca del Devero; la vista spazia dalla Weissmies al Monte Leone, poi Monte Cervandone, Aletschhorn fino alla piramide del Finsteraarhorn. Si ridiscende sul percorso di salita fino al primo pianoro da cui si scia su ampio pendio, tenendosi comunque verso nord in modo da raggiungere l'alpe visibile sotto di noi, denominata Corte Corbernas. In funzione delle condizioni del manto nevoso, si può anche scendere dalla vetta dal versante opposto (direzione nord est) per poi aggirare l'intera mole della montagna verso ovest, sino a ritrovarsi sul pendio al di sotto del costone roccioso che sovrasta Corte Corbernas. Da qui un percorso segnalato e battuto segue la valletta del Rio Sangiatto per scendere poi a Crampiolo, pittoresco borgo dove si trovano strutture ricettive in cui rifocillarsi o, eventualmente, trascorrere la notte. Questo alpeggio è uno tra i sette in cui d'estate può essere prodotto il rinomato formaggio Bettelmatt. Poco a valle del borgo, si imbocca sulla destra il percorso 2 che, passando per Vallaro e Cantone, dove sorge il rifugio Castiglioni, in breve ci riporta al punto di partenza.

Suggerimenti