Zaino in spalla

Sull’Allalinhorn, sguardo oltre i quattromila

La via di salita Verso la vetta dell'Allalinhorn dal Feejoch
La via di salita Verso la vetta dell'Allalinhorn dal Feejoch
La via di salita Verso la vetta dell'Allalinhorn dal Feejoch
La via di salita Verso la vetta dell'Allalinhorn dal Feejoch

La scorsa settimana abbiamo raggiunto, ai piedi dell’Allalinhorn, il rifugio Britanniahütte: costruito nel 1912 grazie al finanziamento dell'Associazione dei membri britannici del Club Alpino Svizzero, in un periodo in cui i ricchi alpinisti inglesi erano i più assidui frequentatori delle cime delle Alpi, è stato poi ristrutturato nel 1997 e ammodernato nel 2017, con diversi interventi per garantire il risparmio energetico e idrico. Da qui la bella via di cresta dell’Hohlaubgrat (difficoltà alpinistica PD+) raggiunge direttamente la vetta: noi seguiremo invece la via normale, tornando a Felskinn, dove inizia anche il percorso per chi volesse salire in giornata. Attraversiamo il tunnel del MetroAlpin, la più alta funicolare al mondo, completamente sotterranea, portandoci sulle piste di discesa per raggiungere il ghiacciaio Chessjen, un ramo laterale del più ampio Feegletscher. Risaliamo in direzione sud ovest, superando la parte più ripida con qualche zigzag e proseguendo poi lungo un tratto più dolce, sul fianco destro della Hinter Allalingrat, una cresta in parte rocciosa e in parte nevosa, decisamente rovinata dalla presenza di diversi impianti e strutture, da cui proviene chi sale sin qui con la funicolare. Passiamo al di sotto del doppio skilift e, incontrata a destra la traccia che arriva dal rifugio Langfluehütte, saliamo verso l’evidente passo Feejoch. Ci troviamo in un tratto molto crepacciato, che solitamente si supera puntando a destra verso le pareti del Feechopf, per poi svoltare decisamente a sinistra cercando il modo più agevole di oltrepassare un ampio crepaccio. Senza raggiungere il passo vero e proprio (a seconda delle condizioni può essere necessario lasciare qui gli sci o montare i rampanti), saliamo a destra della vetta, dal lato meno ripido, facendo attenzione ad un’ultima linea di crepacci, per svoltare poi a sinistra verso nord est. In breve si raggiunge la cresta finale, dove di solito dalla neve emergono rocce e sfasciumi, e da qui la croce metallica. Dalla vetta dell’Allalinhorn, il cui nome viene fatto risalire all’arabo «ala ain» ovvero «alla sorgente», si ammirano tanti altri Quattromila, tra cui le cime del Monte Rosa, Cervino, Dent Blanche e Weisshorn. Ottimi sciatori possono scendere direttamente la ripida parete nord ovest, riportandosi a sinistra sul percorso di andata prima della fascia crepacciata sopra il passo; altrimenti si torna al Feejoch dalla via di salita. Raggiungiamo quindi le piste, da cui (fino alla fine di maggio in stagioni con tanta neve) con una lunga discesa si rientra sci ai piedi sino a Saas Fee. aravarini@gmail.com

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