Tra i boschi del Benaco verso le Marmere (prima parte)

di Fausto Camerini
Il Rifugio Pirlo
Il Rifugio Pirlo
Il Rifugio Pirlo
Il Rifugio Pirlo

A richiesta di numerosi lettori ecco un itinerario sulle belle creste delle Marmere e del Monte Spino che abbiamo già descritto in alcuni libri ma che mancava dalla collezione di Zaino in Spalla. Fulcro del percorso il Rifugio Pirlo allo Spino aperto tutti i giorni in estate e nei fine settimana per il resto dell'anno (telefono 0365 651177). Un locale è comunque sempre aperto per l'emergenza. Da San Michele di Gardone si sale per una accidentata strada sterrata sino alla località Pirello dove si parcheggia. Lasciato a destra il sentiero per Sant'Urbano si sale per una stradina con panorami sul basso lago di Garda e si arriva a un dosso panoramico. Si supera una sbarra e, a mezzacosta, si arriva a Passo Spino dove si trova una cascina dell'Ersaf e un osservatorio ornitologico e quindi al rifugio. A destra del rifugio partono alcuni sentieri; lasciamo a destra quello che sale direttamente al Monte Spino (torneremo da lì) e seguiamo a sinistra le indicazioni per il Passo Buco del Tedesco. Dopo qualche saliscendi si lascia a destra un sentiero che sale al Passo del Buco del Gatto e continuiamo sul versante meridionale delle Marmere; di fronte a noi le pareti rocciose del Forametto teatro di numerose vie di arrampicata. Si scende per un centinaio di metri di dislivello e si sale poi a una sella senza nome a circa quota 1080. Lasciato a sinistra un sentiero che scende a Collio Valsabbia si continua sulla dorsale dove la rada vegetazione offre suggestivi scorci del Benaco. Un lungo saliscendi a mezzacosta in mezzo al bosco passa alla base di grigie pareti dove si trovano le via di arrampicata Digiat, Yeti, Orecchie d'Orso e tante altre; un vero paradiso per gli appassionati di evoluzioni sulla roccia con vie aperte soprattutto negli anni 90 del secolo scorso e le prime addirittura negli anni 70. Immersi nella fresca vegetazione arriviamo all'ennesimo bivio: a sinistra si va a Cascina Pozze e si potrebbe rientrare a San Michele; noi seguiamo le frecce a sinistra per Marmere e Forametto e, in breve, arriviamo al Passo del Buco del Tedesco. Siamo a un aspro valico sullo spartiacque tra la Valsabbia e il bacino gardesano un tempo valicato dai contrabbandieri che trasportavano in barba ai doganieri merci dalla Valvestino (austriaca) al lago di Garda (italiano) e viceversa. Da qui in poi il procedere è riservato agli esperti e la descrizione del percorso continuerà la prossima settimana.

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