INTERVISTA

Attilio Fontana: «Altri cinque anni di lavoro. La giunta? Con equilibrio»

di Giuseppe Spatola
giuseppe.spatola@bresciaoggi.it
Il presidente della Regione Lombardia festeggia il bis tendendo la mano ai più giovani
Il ministro Daniela Santanchè di FdI festeggia con un bacio l’elezione bis di Attilio Fontana (Lega)
Il ministro Daniela Santanchè di FdI festeggia con un bacio l’elezione bis di Attilio Fontana (Lega)
Il ministro Daniela Santanchè di FdI festeggia con un bacio l’elezione bis di Attilio Fontana (Lega)
Il ministro Daniela Santanchè di FdI festeggia con un bacio l’elezione bis di Attilio Fontana (Lega)

In Lombardia ha vinto Attilio Fontana, ma il primo partito è quello degli astenuti. In regione, infatti si è registrata l’affluenza più bassa di sempre alle regionali, con il 41,6%. Fino ad ora il record negativo apparteneva al 2010 quando votò il 64,6% dei lombardi e il candidato del centrodestra, Roberto Formigoni, vinse su quello del centrosinistra, Filippo Penati. Anche allora la consultazione si svolse su due giornate, il 28 e il 29 marzo. L'ultima volta, nel 2018, si votò invece in una sola giornata, il 4 marzo, e l'affluenza arrivò al 73,1% ma le elezioni regionali erano trainate dalle politiche (che si erano svolte lo stesso giorno). In quell'occasione Fontana fu eletto governatore con il 49,6% dei consensi battendo Giorgio Gori, candidato del centrosinistra, e Dario Violi del Movimento 5 stelle.

Presidente è soddisfatto della rinnovata fiducia dei lombardi?
Grande soddisfazione, i lombardi mi hanno capito e hanno riconosciuto il lavoro che abbiamo fatto e la concretezza. Inoltre, non hanno guardato alle polemiche ma ai fatti veri.

Rimane il rammarico per l’astensione record...
Sicuramente l’aspetto che deve indurre qualche valutazione è proprio l’astensionismo che dovrà essere valutato con attenzione. Fino ad oggi in questo senso si è fatto poco. Da questa legislatura si dovrà avere una particolare attenzione per capire il fenomeno e coinvolgere di più i cittadini nelle scelte.

Da oggi già al lavoro?
Da oggi si pensa già al futuro. Non nascondo che qualche nube c’è, ma noi dobbiamo cercare di affrontare tutto con la stessa determinazione che abbiamo avuto in questi cinque anni perchè dobbiamo continuare a fare in modo che la nostra regione, punto di riferimento per l’Italia e l’Europa, possa affrontare al meglio queste difficoltà e superarle.

Alla luce dei dati elettorali quanto cambieranno gli equilibri all’interno della sua giunta bis?
Non abbiamo ancora iniziato a discutere, ne parleremo a dati precisi e confermati. Il nostro modo di essere in questi cinque anni è stato quello della condivisione di squadra. Così continueremo ad essere e non c’è mai stato un partito che in passato ha imposto qualcosa. Il modo di comportarsi della maggioranza non cambierà neppure in questa legislatura.

La bassa affluenza ha aiutato il centrodestra a vincere?
Credo che gli elettori che sono andati alle urne erano motivati a fare le proprie scelte. Forse le altre proposte di governo non erano altrettanto apprezzabili.

Qualcuno si è chiesto se esiste ancora democrazia quando un presidente viene eletto con una percentuale così alta di astensione...
Io penso che la democrazia c’è ogni volta che qualcuno decide di votare o di non farlo. Si dovranno comunque fare delle riflessioni cercando di coinvolgere di più i cittadini alla vita politica smettendo di demonizzarla e delegittimarla. Questo è l’aspetto più grave di cui siamo tutti responsabili. La politica deve iniziare ad essere valutata per l’importanza del ruolo che deve rivestire all’interno di una democrazia. Dobbiamo cercare di essere più vicini ai cittadini, di far capire che le loro scelte sono sempre importanti per tutta la comunità. Il mio buon risultato sicuramente è stato determinato anche dal fatto che ho sempre dialogato con tutti, cercando di parlare con ogni territorio. La strada giusta è questa e occorre fare di più.

Le elezioni non interessano i giovani. Eppure sempre più spesso nei mondi a loro vicini si parla di politica. Cosa c’è di sbagliato nel comunicare con loro?
a comunicazione in queste elezioni è stata carente: ho trovato persone, anche non giovani, che neppure sapevano che si doveva votare per il rinnovo della Regione. Bisogna far capire ai giovani che la loro partecipazione alla vita istituzionale è fondamentale ed è un valore aggiunto, Nella mia lista ci sono ragazzi giovani ed è un vero valore. Con la politica si fanno scelte per il loro futuro.

I dati confermano che l’area Lega, che comprende pure la sua lista civica, non solo ha retto ma si è riproposta agli elettori con nuovo slancio...
È la dimostrazione di come il radicamento sul territorio alla fine ha sempre pagato. Credo che tanto nella Lega quanto nella mia lista le persone candidate abbiano sempre dimostrato il loro attaccamento ai territori di provenienza. Tutte persone credibili e buoni amministratori. Salvini non ha mai avuto momenti di debolezza e questo passaggio servirà a tutta la Lega nel suo complesso. •.

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