«Assalto» incendiario
al parco. Caccia
ai piromani di Rudiano

di Massimiliano Magli
In fiamme l’ampia fascia di verde tra il fiume e il santuario di Rudiano I piromani volevano bruciare i due ettari di bosco dell’enclave  Le squadre dei volontari anticendio del Parco dell’Oglio in azione
In fiamme l’ampia fascia di verde tra il fiume e il santuario di Rudiano I piromani volevano bruciare i due ettari di bosco dell’enclave Le squadre dei volontari anticendio del Parco dell’Oglio in azione
In fiamme l’ampia fascia di verde tra il fiume e il santuario di Rudiano I piromani volevano bruciare i due ettari di bosco dell’enclave  Le squadre dei volontari anticendio del Parco dell’Oglio in azione
In fiamme l’ampia fascia di verde tra il fiume e il santuario di Rudiano I piromani volevano bruciare i due ettari di bosco dell’enclave Le squadre dei volontari anticendio del Parco dell’Oglio in azione

Sull’origine dolosa del rogo non ci sono dubbi. Sul luogo teatro dell’incendio sono stati trovati almeno tre punti di innesco nascosti tra fronde secche ed altro materiale destinato ad alimentare rapidamente le fiamme. Se una dell’enclave più suggestive non è finita in cenere è solo grazie al senso civico di un’escursionista che ha lanciato l’allarme e al tempestivo intervento dei volontari antincendio. I piromani sono entrati in azione l’altro pomeriggio nell’area di bosco che fa da cuscinetto verde al santuario di via Madonna in Pratis in territorio di Rudiano. Le fiamme sospinte dal vento hanno lambito la zona abitata a sud del paese. Una ragazza che stava passeggiando lungo un sentiero ha scorto il rogo allertando il nucleo Antincendio boschivo delle Guardia volontari in forza al Parco Oglio e ai volontari della Protezione civile. Beppe Paletti, comandante delle guardie, al termine della ricognizione sulle macerie fumanti della vegetazione, ha confermato l’ipotesi del dolo «È stato sconcertante – racconta –: i responsabili hanno agito con determinazione, volevano provocare il maggior danno possibile. Abbiamo trovato decine di rifiuti e cataste di legna ammassate che bruciavano. Si tratta di un gesto deliberato per il quale abbiamo attivato tutte i nostri mezzi al fine di rintracciare il colpevole. Abbiamo degli indizi e siamo già sulle sue tracce». L’incendio ha divorato due mila metri di verde, ma come detto hanno rischiato di andare in fumo tutti i due ettari dell’oasi La coincidenza ha voluto che le guardie fossero già a Rudiano in quel momento, così che l’intervento di spegnimento è stato rapido. Sconcertato il sindaco Alfredo Bonetti: «Assistiamo quotidianamente a questi gesti di inciviltà. L’esperienza Covid-19 avrebbe dovuto insegnarci il rispetto per la natura e l’ambiente, prendiamo atto che così non è stato e che c’è ancora molto da fare». IL COMUNE STA monitorando l’abbandono dei rifiuti «al parco specialmente durante il fine settimana e cerchiamo sempre di intervenire rapidamente, purtroppo il fenomeno è incontrollabile - continua il primo cittadino -. Peraltro si assiste all’abbandono di rifiuti che non sono solo quelli tipici di un pic nic all’aria aperta, bensì di un piccolo centro di raccolta non autorizzato. Sono allo studio misure per il contenimento del fenomeno». Rudiano è stato interessato negli anni da estati roventi in fatto di incendi e questa estate pareva essere la prima finalmente tranquilla, complice un clima non proprio rovente». •

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