La conclusione delle verifiche sulla staticità degli edifici lesionati ha fatto salire a 45 il numero degli sfollati tra i residenti di Bettegno di Pontevico, la frazione colpita violentemente dalla tromba d'aria di domenica. Una ventina di persone costrette a lasciare la propria abitazione hanno trovato ospitalità in albergo, le altre sono state accolte da parenti e amici.Dopo il disastro, seguendo le indicazioni dei vigili del fuoco l'amministrazione comunale si è mobilitata per accelerare i tempi di un ritorno alla normalità nella piccola frazione, che conta 160 residenti. «Sugli immobili che hanno subìto danni limitati, gli interventi di messa in sicurezza saranno eseguiti in emergenza - spiega la sindaca Alessandra Azzini dall'unità di crisi allestita a Bettegno -: questa procedura dovrebbe consentire a breve termine il rientro a casa di almeno la metà delle persone evacuate».
Diversa la situazione di chi abita, o meglio abitava in fabbricati scoperchiati o con muri e verande parzialmente crollati. Per loro si annuncia un lungo periodo di «esilio» e l'obiettivo è di accoglierli in alloggi temporanei mitigando il disagio della vita in albergo.
«Stiamo effettuando un monitoraggio del patrimonio immobiliare del Comune e degli enti benefici - aggiunge la sindaca -: vogliamo offrire un alloggio fisso a chi dovrà restare fuori casa più a lungo».
Intanto il conto dei danni prosegue: attraverso le schede distribuite dal Comune, gli abitanti di Bettegno possono presentare un elenco di quelli subìti, e la lista deve essere consegnata entro oggi. «A quel punto potremo avere una prima stima e avviare l'iter per la richiesta di risarcimento e richiedere lo stato di calamità», continua Alessandra Azzini.
Gli edifici pubblici e la chiesa sono stati risparmiati dalla furia del tornado, mentre le aziende agricole sono alle prese con il crollo di fienili e depositi. Un problema che ovviamente frena l'attività produttiva. Nelle prossime ore dovrebbe essere aperto anche un conto corrente attraverso il quale attivare una sottoscrizione destinata a raccogliere fondi per le persone colpite: la proposta è stata sottoposta al Comune dalla lista Vivere Pontevico.I
Intanto a San Gervasio si sono concluse le ricognizioni sul bosco del Lusignolo, dove il vento ha sradicato 40 alberi ad alto fusto, comprese querce, castagni e platani secolari. Nelle ore successive alla calamità, un gruppo spontaneo di volontari, compresi quasi tutti i componenti del consiglio comunale, si sono mobilitati e armati di motoseghe per liberare le vie d'accesso ostruite dalle piante. La situazione più complessa si è registrata in una cascina dove un imponente albero è caduto sulla strada vicinale isolando una famiglia. La situazione è stata risolta nel giro di 24 ore. .