«Bitumificio, l’impatto è da rivedere»

di V.MOR.
L’ingresso della cava Betulla che dovrebbe ospitare il bitumificio
L’ingresso della cava Betulla che dovrebbe ospitare il bitumificio
L’ingresso della cava Betulla che dovrebbe ospitare il bitumificio
L’ingresso della cava Betulla che dovrebbe ospitare il bitumificio

Il progetto del bitumificio nella cava Betulla a Montirone finisce nel mirino dell’Arpa che ha messo nero su bianco le presunte criticità dell’impianto proposto dalla società Inertis. I privati avranno ora dieci giorni di tempo per rispondere alle osservazioni allegate all’istruttoria della Provincia. Secondo l’Arpa la relazione dell’azienda presenta «inesattezze sull’impatto ambientale e in particolare sulla qualità dell’aria, l’intensità dei rumori e i rischi per le acque di falda». Lo scenario scrive l’Arpa presenta «numerose e diversificate emissioni in atmosfera, e comporta l’introduzione di nuove tipologie di inquinanti rispetto al Pm10 e allo smog da traffico. In particolare va considerata la produzione di composti organici volatili e di idrocarburi policiclici aromatici connessi soprattutto alla messa in esercizio dell’impianto di produzione di conglomerato bituminoso». Sotto la lente anche l’incremento del traffico pari a circa l’80%: attorno all’area transiteranno 202 mezzi pesanti al giorno contro i 111 attuali. A questo punto, dopo che nelle settimane precedenti Ats Brescia aveva deciso di mettere in stand-by il proprio parere sulla realizzazione del bitumificio, è arrivato l’alt della Provincia al rilascio dell’autorizzazione per la nascita all’interno dell’Ate 36 di un impianto per conglomerati cementizi per 240 mila tonnellate l'anno e per conglomerati bituminosi per 200 mila tonnellate l'anno. •

Suggerimenti