Dibattito sulla «paternità» dei quattro campi da Padel

L’ex sindaco Andrea Ratti
L’ex sindaco Andrea Ratti
L’ex sindaco Andrea Ratti
L’ex sindaco Andrea Ratti

Quattro piastre da Padel, sport di derivazione tennistica, che attrae un numero sempre maggiore di praticanti, stanno per aggiungersi, nel centro sportivo di via Lonato, a Orzinuovi, al nuovo stadio e ai campi da calcio e calcetto, alla palestra e agli impianti da tennis, al palabasket e al bocciodromo. Ricorrendo alla procedura del project-financing, l'esecutivo guidato dal sindaco Gianpietro Maffoni ha affidato la realizzazione della nuova struttura alla costituenda società Ati, formata da Acp Padel e Padel4Fun con sede a Milano, per un costo di 292.800 euro. La società gestirebbe poi i 4 campi per i prossimi 20 anni ad un canone annuo di 12.000 euro. Il comune quindi mette a disposizione l'area e i privati costruiranno e gestirannno i 4 campi. L'operazione non comporta costi di manutenzione per il Comune, che al contrario introita l'affitto, e nel 2041, alla scadenza della convenzione, i campi diventeranno di proprietà municipale. Secondo la Giunta gli interventi di realizzazione dei campi da Padel sono adeguati alle esigenze di utilizzo e fruibilità da parte di una vasta platea di utenti. Il Progetto Padel ha creato fermento tra le associazioni sportive orceane e non soddisfa le minoranze, che hanno presentato una mozione per chiedere al Consiglio comunale, convocato per venerdì sera, di impegnare il sindaco «a verificare nel più breve tempo possibile se esistono le condizioni per realizzare con risorse proprie o tramite indebitamento il progetto di realizzazione dei 4 campi, riservandosi poi di affidarne a terzi la custodia ed eventualmente la gestione. Nella verifica dovranno essere valutati nel dettaglio i costi di investimento, le spese di gestione ma anche le importanti risorse ricavabili». Gli ex sindaci Ambrogio Paiardi ed Andrea Ratti fanno notare che la realizzazione di questo intervento avviene all’interno del centro sportivo comunale utilizzato e gestito da società senza scopo di lucro. «Può ritenersi auspicabile la realizzazione di un nuovo impianto all’interno del centro, che possa essere gestito direttamente o indirettamente dal Comune – aggiungono Paiardi e Ratti -. Se l’ente locale fosse il soggetto realizzatore, affidando all’esterno eventualmente la gestione operativa, potrebbe conseguire maggiori marginalità e le risorse ricavate potrebbero essere utilizzate per finanziare le società del territorio, che con con grande fatica e senza scopo di lucro svolgono anche una funzione educativa e sociale». •. R.C.

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