Elementare,
svolta nella
guerra sui costi

di Paolo Tedeschi
L’aspetto attuale del cantiere sospeso della nuova ala dell’elementare di Travagliato
L’aspetto attuale del cantiere sospeso della nuova ala dell’elementare di Travagliato
L’aspetto attuale del cantiere sospeso della nuova ala dell’elementare di Travagliato
L’aspetto attuale del cantiere sospeso della nuova ala dell’elementare di Travagliato

Continuano ad arrivare cattive notizie da quello che doveva essere un grande intervento al servizio della scuola di Travagliato. L’amministrazione comunale del sindaco Renato Pasinetti ha proceduto alla risoluzione per inadempimento del contratto con l’impresa che aveva vinto l’appalto per realizzare la nuova ala dell’elementare, il cui cantiere è fermo ormai da oltre un anno, paralizzato da uno scontro sul piano amministrativo e legale. Lo stop era stato provocato dalla richiesta avanzata dall’impresa: la proposta di una maxi integrazione economica di ben 3,72 milioni di euro per completare l’opera, e questo a fronte dei 3,03 milioni dell’importo di contratto dell’appalto. Insomma, una incredibile maggiorazione del 123%. Prevedibilmente, l’ente locale si è fin dal primo momento opposto con grande decisione a questa richiesta assurda, e la ditta ha replicato giocando la carta della richiesta di accertamento tecnico preventivo al Tribunale di Brescia. È andata male, perché dagli uffici giudiziari è arrivata una sostanziale bocciatura delle richieste del privato: in sintesi, il consulente tecnico d’ufficio (Ctu) ha di fatto respinto la richiesta di 3,72 milioni di integrazioni riconoscendone invece una da 48mila euro per alcune lavorazioni che si sono rivelate più costose di quanto previsto dal capitolato. «Il Ctu ha definito il progetto chiaro, dettagliato e preciso, e quindi l’impresa non aveva motivo per rallentare o interrompere i lavori - commenta Pasinetti -. Quindi, anche a fronte di questa integrazione da 48mila euro accordata, e considerato che per ogni giorno di ritardo del cantiere il contratto fissa una penale di 4 mila euro, alla fine dei conteggi sarà l’impresa a essere in debito con noi». LE PROSSIME mosse? «A giorni l’impresa dovrà rimuovere tutti i propri mezzi d’opera e le proprie attrezzature dal cantiere - risponde il primo cittadino -; poi, il 6 luglio ci sarà un incontro tra i nostri tecnici e quelli della controparte per verificare, si spera in maniera consensuale, la consistenza delle parti già realizzate e perfettamente funzionanti che, chiaramente, dopo un anno di stop potrebbero essersi parzialmente deteriorate. Poi convocheremo le altre imprese che avevano partecipato all’appalto per l’aggiudicazione: se accetteranno le stesse condizioni, compreso il ribasso del 31% sulla base d’asta, potranno subentrare e realizzare ciò che manca». Se però non ci sarà interesse il Comune dovrà necessariamente bandire una nuova gara per «serramenti, finiture e impianti per circa 1,5 milioni - conclude Pasinetti -. Se tutto andrà bene i lavori potranno ripartire a fine anno». •

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