SANITA'

Petizione a Calcinato: «Fate restare in servizio il nostro medico di base»

di Flavio Marcolini

Sono stati 394 in soli tre giorni a Calcinato i mutuati del dottor Massimo Golfré Andreasi che hanno sottoscritto una petizione rivolta alle autorità sanitarie per chiedere che il medico, dopo oltre trent’anni di apprezzato servizio sul territorio, possa esercitare la sua professione ancora per qualche tempo.

Mandato in pensione da sabato, Golfrè Andreasi avrebbe voluto proseguire per altri due anni la propria attività, unanimemente apprezzata, ma questa possibilità - che sul territorio nazionale avrebbe consentito ai medici fino ai 70 anni la continuazione del loro lavoro per un biennio - non era poi stata inserita nel cosiddetto «decreto milleproroghe» recentemente approvato e pertanto è giunto il diniego dalle autorità sanitarie.

Mentre l’Ats invita i suoi oltre mille e 700 assistiti «a effettuare una nuova scelta», diversi pazienti stanno incontrando oggettive difficoltà nel reperire un medico. Attraverso i social in una manciata di ore si sono autorganizzati lanciando una petizione popolare per convincere le autorità sanitarie a un ripensamento. «Chiediamo il differimento dell’entrata in quiescenza del dottor Golfré Andreasi Massimo, come da lui più volte richiesto, considerando che gran parte dei mutuati presso di lui va incontro a notevolissime difficoltà nel ricollocamento della propria posizione sanitaria presso uno degli altri medici di medicina generale operanti sul territorio, tutti con un gravoso carico di mutuati che seguono da tempo».

E a sostenere la loro causa si aggiungono anche quattro medici di medicina generale operanti sul territorio comunale - i dottori Sara Abate, Alcide Bongiovanni, Giuseppe Resti e Alessandro Scaglia - i quali formulano una «richiesta di incarico provvisorio per il dottor Golfré Andreasi. In qualità di colleghi del professionista andata - scrivono in una missiva inviata all’Ufficio cure primarie del Garda - siamo a chiedere che prosegua la sua attività di medico di medicina generale ancora per qualche mese». Gli assistiti da seguiti da Golfrè Andreasi, «soprattutto i più fragili, non hanno la possibilità di recarsi nei paesi limitrofi per avere un’assistenza medica di base - osservano i quattro colleghi -. Prolungando il suo servizio sarà possibile una ridistribuzione dei medici del paese per questi pazienti». Consapevoli dei numerosi «disagi che affliggono i servizi territoriali - concludono i medici - speriamo che la nostra richiesta venga accolta e possa contribuire ad una soluzione, anche se temporanea, vista la disponibilità del collega a proseguire l’attività lavorativa, anche in forma di incarico provvisorio». Il vuoto lasciato dal pensionamento del medico di base insomma rischia anche per i colleghi di creare degli scompensi nella rete di assistenza con ricadute negative sulla qualità del servizio sanitario del territorio. •.

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