Giovane sequestrata, inquietanti precedenti

di Mario Pari
Una fase   delle violenze  e del sequestro subito dalla donna a Pompiano prima d’essere portata nei boschi a Vestone
Una fase delle violenze e del sequestro subito dalla donna a Pompiano prima d’essere portata nei boschi a Vestone
Sequestrata in strada, il terrore in un video

Riaffiora dal passato in queste ore, e ha un suo peso. Di precedenti a carico del 25enne protagonista del «sequestro punitivo» del 24 marzo, si era già parlato. Ma si tratta di un precedente per violenza sessuale, che ha macchiato, con una condanna a un anno e otto mesi, pena sospesa, gli anni della minore età. Non è però questo l’unico dettaglio emerso recentemente sulla vicenda originata a Pompiano, culminata a Lumezzane, dopo circa un’ora di terrore nei boschi di Vestone, in Valsabbia. Grande l’impegno dei carabinieri di Orzinuovi e Verolanuova, con l’apporto dei colleghi della compagnia di Gardone Valtrompia. Determinante si è rivelato anche il video di un sistema di videosorveglianza, nei pressi dell’abitazione della coppia. Si sentono le urla, si vede una persona caricarne un’altra, di forza, sul furgone bianco. Poi, sarà il sistema di videosorveglianza comunale a intercettare il veicolo e a catturarne la targa, prima vera svolta delle indagini. Il passaggio successivo è stato la ricostruzione del passato della coppia, con le origini lumezzanesi. Ma altro elemento importantissimo è stato risalire ai numeri di cellulare. Grazie ad esso si è localizzata la coppia. Una localizzazione che però dava tutto fuorché serenità agli inquirenti: una zona boschiva di Vestone. Il rischio di un epilogo tragico era assolutamente concreto. Grazie a uno stratagemma è stata chiamata la vittima. Lui le ha imposto l’ascolto in viva voce. Da Lumezzane la madre della donna ha spiegato alla figlia e quindi anche a lui, che dovevano andare in caserma a Lumezzane per un incidente stradale di qualche giorno prima. Lui ci ha creduto ed è andato involontariamente a farsi arrestare in flagranza. È finito in quel momento l’incubo della vittima che dopo il terrificante viaggio da Pompiano, nella bassa bresciana, a Vestone era stata sottoposta alla punizione di dover camminare nuda nei boschi. Questo, per una trentina di minuti durante i quali lui le intimava di rivelare il nome della persona con cui «l’aveva tradito». Lei lo supplicava: «Ho freddo, riportami a casa». A Lumezzane, in caserma, lui, prima ha negato, poi si è chiuso nel silenzio. Il 25enne è assistito dall’avvocato Gianfranco Trullu, nominato ieri mattina. «C’è sicuramente qualcosa da approfondire - ha spiegato il legale - mi sembra strano che s’interrompa un sequestro di persona per accertamenti su un incidente stradale. Comunque, vedremo».•.

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