«Grèpole», la sagra fa il pieno

di R.C.
In archivio la sagra di Pompiano
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La giornata uggiosa, con la pioggia che sin dal mattino ha bagnato la manifestazione, non ha distolto i bassaioli dal raggiungere Pompiano, paese in festa per la celebrazione della sagra del patrono S. Andrea e della 18esima «Sagra de le grèpole». Per tutta la giornata, nella piazza davanti al municipio, si sono susseguite le iniziative che celebrano il tradizionale rito dell’uccisione del maiale, da secoli immolato a novembre, all’inizio del gelo, per averne scorta di cibo durante l’inverno. I cubetti di guanciale, cotti da Angelo Greci, produttore del salame De.co di Brandico ed esperto nella lavorazione di carni suine, come sempre sono andati a ruba. Manovrando di mestolo attorno al grande paiolo, per accontentare la voglia di ciccioli dei pompianesi e dei loro vicini e parenti, prima di sera il norcino ha scodellato sui tavoli della festa una montagna di grèpole ricavate dalla bollitura di 10 quintali di «sguanzù», il guanciale del maiale, tagliato a pezzetti che vengono cotti lentamente per far colare il grasso che contengono. Poco distante, i rappresentanti di nove gruppi di esperti «grepolai» armeggiavano davanti al fornello per cuocere la grèpola più buona. Alla fine quello che ha mandato in estasi la giuria è stato il piatto servito da Mirko Facchi, di Gerolanuova, che si è imposto davanti agli altri concorrenti: Fratelli Savoldi, Gianfranco Savoldi, l'Alpino Angelo Bonometti, di Pompiano; Emilio Rossoni, di Orzivecchi; quattro concorrenti del gruppo Finiletto di Borgo San Giacomo. La sagra 2019 è stata aperta dalla consueta solenne celebrazione liturgica che vede parrocchia e amministrazione comunale unite nel chiedere la protezione di S. Andrea, offrendo rispettivamente al patrono fiori e ceri. In occasione della festa la comunità ha espresso la sua riconoscenza a monsignor Pietro Piazza, parroco a Pompiano per circa mezzo secolo, fino agli anni ’50, che legò il suo nome, cento anni fa, alla fondazione della banca del paese ed alla istituzione della scuola materna. Un altro motivo di orgoglio per gli abitanti è il ventesimo anniversario della storica impresa che ha consentito di scrivere il nome di Pompiano nel libro dei Guinnes per aver appeso al campanile del paese, alto 56 m, il salame più lungo del mondo. •

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