I cartelli del parco presi a fucilate

di V.MOR.
Il cartello preso a colpi di fucile
Il cartello preso a colpi di fucile
Il cartello preso a colpi di fucile
Il cartello preso a colpi di fucile

Il cartellone d’ingresso della Riserva naturale del bosco di Barco è stato preso a fucilate. Un gesto di disprezzo nei confronti dei vincoli che salvaguardano l’area naturalistica, peraltro mai come ora ostaggio del degrado. A segnalare l’incuria diffusa e gli episodi di vandalismo nell’enclave che si estende tra Orzinuovi e Soncino all’interno del Parco Oglio Nord, è stato il presidente del circolo Legambiente Franco Ferrandi: «La Riserva del bosco di Barco muore nell’indifferenza generale». Il riferimento è agli alberi abbattuti dalla tempesta dell’anno scorso che ancora non sono stati rimossi. Le acque dell’Oglio stanno erodendo il fragile suolo prevalentemente ghiaioso e sabbioso che frana trascinando nel greto le piante. Durante le piene, a causa del bacino ormai prevalentemente artificializzato con opere con funzioni di difesa idraulica, la corrente prende forza e rimbalzando sugli argini di pietra colpisce le sponde naturali, erodendole con facilità impressionante. Ormai quasi metà del bosco con le sue piante, le sue radure, i suoi arbusti è stata divorata dal fiume. Dove c’era il bosco ora passa il fiume e nelle magre estive si vedrà solo un vasto e desolato ghiaietto bianco. Si tratta di un vero e proprio allarme per un bosco che, storicamente, rappresenta il «relitto» di una foresta fluviale di cui ormai si è persa la memoria, rifugio e dimora di parecchie specie di mammiferi, di uccelli tra cui il picchio verde e il gruccione e dove nelle pozze saltellano ancora gli anfibi. In questo contesto si aggiungono i vandali e chi si diverte a usare come bersaglio del tiro a segno i cartelli dell’oasi. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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