I nomadi di Roncadelle «respinti» a Torbole

di Giuseppe Spatola
Dopo Roncadelle alta tensione con i nomadi anche a Torbole
Dopo Roncadelle alta tensione con i nomadi anche a Torbole
Dopo Roncadelle alta tensione con i nomadi anche a Torbole
Dopo Roncadelle alta tensione con i nomadi anche a Torbole

Il caso nomadi di Roncadelle sta interessando tutti i comuni limitrofi, con le amministrazioni impegnate a respingere le carovane che da qualche giorno vagano senza meta cercando nuove piazzole da occupare dopo l’allontanamento. Così ieri è stata la volta di Torbole Casaglia, dove i nomadi sono arrivati di prima mattina cercando di mettere tende in un terreno di periferia. Solo il pronto intervento dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Roberta Sisti e degli agenti della Polizia Locale ha evitato il peggio. Peccato che la carovana abbia pesantemente minacciato e insultato le istituzioni. Del caso si stanno occupando anche i carabinieri della locale stazione che avranno il compito di evitare nuove incursioni sul territorio di Torbole. Scene già viste nei giorni scorsi a Castelmella, dove l’amministrazione ha picchiato i pugni sul tavolo respingendo i tentativi di alcuni caravan. La paura è che i nomadi allontanati da Roncadelle, dopo che la maggioranza ne aveva tollerato la presenza sul territorio comunale, adesso inizino a vagare per la provincia mettendo a rischio i nervi degli amministratori locali. Ne sa qualcosa Elisa Regosa, capogruppo delle opposizioni a Roncadelle, che sul tema ha più volte chiesto un intervento mirato della maggioranza che gestisce il suo comune. «COME CONSIGLIERE di minoranza nonché segretario della sezione Lega di Roncadelle, vorrei riferire del comportamento tenuto dal sindaco Damiano Spada nel corso del consiglio straordinario tenutosi sulla «presenza di nomadi sul territorio di Roncadelle» - ha ricordato Regosa -. Il signor sindaco ci ha dimostrato ancora una volta come non si fa. Ha iniziato infatti questa interpellanza, esponendo le sue frustrazioni e accusando noi di non aver fornito soluzioni utili a lui e al gruppo di maggioranza, per risolvere i grossi problemi derivati da una loro palese sottovalutazione della questione. Il sindaco si è chiuso in difesa, e quando è toccato a noi, ha cercato di non farci parlare, ha cercato di chiudere il consiglio prima che tutti si fossero espressi, causando un immediato innalzamento dei toni. Così facendo ha miseramente fallito l’occasione di un confronto onesto che, con domande magari anche scomode, avrebbe contribuito a far riflettere sul comportamento tenuto finora da parte di questa amministrazione». • Giuseppe.spatola@bresciaoggi.it

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