Incompiuta a Brandico: progetti contrastanti per il Borgo della Vigna

di M.MA.
Fabio PensaChristian Valentino Pizzati
Fabio PensaChristian Valentino Pizzati
Fabio PensaChristian Valentino Pizzati
Fabio PensaChristian Valentino Pizzati

Due candidati in corsa per guidare l’Amministrazione comunale di Brandico che nel segreto dell’urna deciderà oggi chi premiare. Sono il 40enne Fabio Pensa (Civica per Brandico Pensa) e Christian Valentino Pizzati (Viva Brandico – Semina il futuro), 43 anni, impiegato commerciale. Pensa si presenta come sindaco uscente. «Chiedo il voto perché abbiamo mantenuto almeno l’80 per cento del programma amministrativo e perché intendiamo completarlo nei prossimi anni». Tra le priorità Pensa punta sul «Borgo della vigna», un piano di lottizzazione residenziale ferma da anni. «Inoltre dovremo decidere la sorte dell’edificio costruito con la finalità di mettervi il nuovo municipio: potrebbe anche diventare una casa di riposo. Anche la rotonda all’incrocio del Bettolino sarà nostra priorità». Sul fronte della sostenibilità idee altrettanto chiare: «Abbiamo già messo mano ai led per l’illuminazione pubblica. Ora pensiamo alle ciclabili per raggiungere le frazioni. Molto dipenderà dai finanziamenti che riusciremo a ottenere. Inoltre, vorrei aiutare le fasce deboli con uno sgravio dell’addizionale Irpef». Sul fronte avversario, Pizzati chiede il voto degli elettori di Brandico «perché in cinque anni di opposizione abbiamo dimostrato di lavorare seriamente, visto che mai il paese ha avuto una minoranza tanto attiva, capace di organizzare eventi e iniziative con i giovani e contro il disagio anche senza avere i fondi del Comune». Anche per Vizzati Borgo della Vigna «rappresenta una priorità, sui cui purtroppo l’Amministrazione uscente non ha messo le mani. Il degrado in cui si trova questo volume è inaccettabile. Noi interverremo subito. Anche se non condividiamo la palestra con tensostruttura, decisamente meno durevole delle tradizionali in cemento e legno, faremo di tutto per valorizzarla, nonostante l’infelice spazio in cui è stata ricavata». La rotonda del Bettolino e una diminuzione delle addizionali si confermano anche nelle volontà di Pizzati.

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