IL CASO

Insulti a Lamorgese, bufera in Consiglio a Ghedi

di Milena Moneta
Le opposizioni chiedono le dimissioni del capogruppo di FI Nascimbeni dopo le dichiarazioni in un post su Facebook

Invoca via social lo stupro per la ministra Lamorgese. Le opposizioni in consiglio a Ghedi chiedono le dimissioni del capogruppo di Forza Italia, Dino Nascimbeni. “In questa vicenda surreale, peraltro, è sconvolgente anche solo il fatto che queste dimissioni debbano essere richieste, anziché arrivare come azione correttiva in maniera spontanea dal diretto interessato” scrivono al presidente del consiglio Lorenzo Borzi, i consiglieri di opposizione Tanya Dabellani, Egeria Ruffo, Arturo Marpicati, Bortolo Trentini, Luigi Scarano, Armando Savoldi.

Il 30 agosto Nascimbeni aveva commentando un post su Facebook scrivendo a proposito della ministra “Dovrebbero stuprare lei, ma chi ha il coraggio” seguito da emoticon di terrore (per altro suscitando l’ilarità di una ex consigliera).  “Chi ha scritto quell’abominio è un uomo adulto, che per di più ricopre la carica di capogruppo. Carica che richiese un’attenzione particolare a ciò che pubblicamente viene detto o scritto. La persona a cui il consigliere augura di essere violentata è una donna. La donna a cui augura una violenza è il Ministro dell’Interno, facendosi beffa anche dell’Istituzione che rappresenta”.

E proseguono: “Nascimbeni, non nuovo a polemiche e ad eccessi nei commenti sui social media, dopo 13 giorni dalla pubblicazione, mentre scriviamo, non ha trovato il tempo di riflettere su ciò che istintivamente ha fatto e il post è ancora pubblicato. È intollerabile. Se passa il concetto che sui social si può scrivere tutto, poi giustificabile come “goliardata”, chi può tracciare il confine tra giusto e sbagliato? È questo che vogliamo insegnare ai ragazzi di Ghedi? Che lo stupro può essere oggetto di minacce e battute? I numeri che quotidianamente vengono aggiornati sulle donne vittime di abusi fisici e psicologici ci impongono di riflettere su quanto in termini di cultura ed insegnamento stiamo facendo verso le nuove generazioni. Iniziamo col buon esempio”.

Ricordano infine che in più di un’occasione il Consiglio “si è fatto portavoce di iniziative a sostegno della lotta al bullismo, alla violenza di genere e più in generale del rispetto verso il prossimo. Quel prossimo siano noi, e le nuove generazioni guardano a noi ora”. Nascimbeni ha definito la sua uscita una “battuta” e solo lunedì sera ha eliminato il post con un “Mi scuso per la battuta infelice scappata comunque in un momento di rabbia per gli accadimenti di quei giorni, comunque in difesa a spada tratta come sempre a favore della donna”.

 

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