La vocazione sportiva di Brescia è in declino

di Cinzia Reboni
Il rugby non conosce crisi
Il rugby non conosce crisi
Il rugby non conosce crisi
Il rugby non conosce crisi

La vocazione sportiva di Brescia è in declino. Colpa anche della pandemia. Il venticinquesimo posto nella classifica elaborata da PtsClas per il Sole 24 Ore - era ventesima nell’era pre-Covid - lo sta a dimostrare, così come il fatto di essere preceduta, a livello regionale, da sei province lombarde: Bergamo, salita sul secondo gradino del podio (lo scorso anno era terza), Lecco, Varese, Milano, Cremona e Monza Brianza. Non poteva essere altrimenti: in un territorio di grande tradizione agonistica, l’effetto coronavirus ha pesato sullo sport più che in altre zone italiane. In un anno dominato dall’emergenza sanitaria, l’indagine sull’Indice di sportività delle province italiane - che vede Bologna al primo posto - è stato fortemente condizionato dal fattore Covid. Tanto che in questa 14esima edizione il numero degli indicatori è passato da 32 a 36, e le new entry vanno proprio a misurare l’impatto negativo delle regole anti-coronavirus riguardanti lo svolgimento dell’attività sportiva a tutti i livelli. Le macro-aree di indagine salgono quindi a cinque: per la «struttura sportiva» Brescia è al dodicesimo in posto in classifica, mentre è diciassettesima nella categoria sport e società. Gli sport individuali (13° posto), battono quelli di squadra (34°), mentre è quattordicesima nella graduatoria del «malus Covid». Riguardo alla categoria «struttura sportiva», la nostra provincia conquista il diciassettesimo posto per il numero di atleti tesserati, ma scende al 41° alla voce «dirigenti e tecnici». Quinta per tasso di praticabilità sportiva, 29esima per gli enti di promozione sportiva e ventesima per l’indice di attrattività su grandi eventi italiani ed internazionali. Il «re» degli sport di squadra bresciani è il rugby (sesto posto), seguito dal basket (16°), dal volley e dal calcio professionisti (entrambi al 41° posto) e, fanalino di coda, dal calcio dilettanti, solo 51°, praticamente quasi a metà della classifica che mette a confronto 107 province italiane. Gli altri sport di squadra veleggiano al 19° posto. Nella stessa macroarea, anche le voci «squadre e territorio» (28°) e società dilettanti (36°). Il ciclismo trascina Brescia al settimo posto nella classifica degli sport individuali. Seguono gli sport invernali (13°), i motori (15°), l’atletica (21°), il nuoto e gli sport acquatici in generale (25°), lo sport outdoor (26°) e quello indoor (34°), ed infine il tennis (43°). Nella macroarea «sport e società», l’abbinamento della pratica agonistica con la storia è al 14° posto, ma scende al 62° in ambito culturale. Bene lo sport di amatori e master (5° posto), un po’ meno quello per i bambini (21°), decisamente peggio lo sport femminile (40° posto). La formazione per lo sport si attesta al 58° posto, i media per lo sport al 18°. Infine la voce «malus», chiaramente da leggere in negativo: Brescia è al secondo posto per le scuole sportive, all’undicesimo per la ripartenza dei campionati e al 22° per la cancellazione di eventi. Analizzate dall’indagine anche le strutture turistiche che sono state penalizzate dall’effetto Covid: la nostra provincia è al 23° posto. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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