Ma la Difesa non si ferma:
entro il 2025 all’Aerobase
F35, nuove armi e hangar

Un F-35 in «display» all’Aerobase in una foto del febbraio scorso
Un F-35 in «display» all’Aerobase in una foto del febbraio scorso
Un F-35 in «display» all’Aerobase in una foto del febbraio scorso
Un F-35 in «display» all’Aerobase in una foto del febbraio scorso

Mentre i pacifisti fanno partire da Ghedi la «Carovana» per il disarmo, che l’11 dicembre chiederà al Presidente Sergio Mattarella l’adesione dell’Italia al trattato per il bando delle armi nucleari, ci sono tre programmi «strategici» per l’Aerobase, con scadenze molto meno ravvicinate.

IL PROGRAMMA più discusso è proprio quello che riguarda l’aggiornamento del (presunto) arsenale nucleare di Ghedi, che attualmente dovrebbe comprendere secondo i «rumors» almeno 20 bombe modello B61-4: per il Dipartimento della Difesa americano arriveranno a «scadenza» nel 2020, quando non saranno più ritenute affidabili. Per quella data, il 2020, è prevista la produzione in serie del nuovo modello B61-12. Secondo l’Amministrazione americana (lo si legge liberamente sul sito della National nuclear security administration) la B61-12 sarà certificata per l’uso sia sulle «piattaforme in uso» come il Tornado, sia per quelle future come l’F35: aerei che, indizio non secondario, sono e saranno di stanza a Ghedi. Il calendario: nell’aprile scorso è avvenuta la certificazione di lancio con bombe inerti, nel 2108 ci sarà la certificazione del sistema d’arma, dal 2020 al 2024 gli ordigni saranno in produzione. Si può ipotizzare in quell’arco di tempo la distribuzione nelle basi europee.

TEMPI LUNGHI anche per il secondo programma che riguarda Ghedi: per l’Aerobase una radicale modernizzazione delle strutture, dal costo di 60 milioni di euro, di cui 2,5 milioni per la sola progettazione. L’incarico progettuale sarà assegnato il 5 dicembre, dopodichè la fase di progettazione esecutiva richiederà 180 giorni, sei mesi. Ignoti i tempi di realizzazione delle opere, ma anche qui con una clausola significativa: la segretezza. «Al progettista è fatto divieto - si legge nel bando del ministero della Difesa - di effettuare e diffondere riproduzioni fotografiche, divulgare con qualsiasi mezzo notizie o dati».

Terzo programma, dai tempi altrettanto incerti è l’assegnazione al 6° Stormo degli F35: i vecchi Tornado resteranno in servizio fino al 2025. V.RO.

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