Manca la metà dei fondi: la bonifica della Seac rimane un miraggio

di Valerio Morabito
L’ingresso della Seac di Montichiari: la bonifica resta un miraggio
L’ingresso della Seac di Montichiari: la bonifica resta un miraggio
L’ingresso della Seac di Montichiari: la bonifica resta un miraggio
L’ingresso della Seac di Montichiari: la bonifica resta un miraggio

La ricognizione sullo stato delle bonifica e del ripristino ambientale delle discariche esaurite che punteggiano il territorio di Montichiari è una delle priorità inserite nell’agenda del neosindaco Marco Togni. Sullo sfondo non ci sono soltanto i problemi di messa in sicurezza dei «archeositi» di smaltimento rifiuti allestiti nelle cave dismesse Bicelli, Baratti e Accini in attesa di bonifica da un ventennio, ma anche una serie di problemi contingenti. Come quello degli scarti abbandonati abusivamente nelle ex discariche. Emblematico il caso della Seac 2, dove dal 2001 al 2005 sono state conferite 87 mila metri cubi di scorie contenenti scarti d’acciaieria e materiali da costruzione contaminati dall’amianto. Di recente, grazie alle continue sollecitazioni di Legambiente Montichiari, il Broletto si è deciso a recintare l'area con una nuova rete che dovrebbe impedire sia l'ingresso in discarica che l'abbandono incontrollato di rifiuti da parte dei soliti furbetti. Tutto è fermo invece sul fronte della messa in sicurezza. Il nodo irrisolto è ovviamente quello delle risorse necessarie per effettuare la copertura del bacino di smaltimento. Sì, perché la Provincia è riuscita a ottenere il recupero delle fidejussioni dalla vecchia società che gestiva l'impianto oggi dismesso pari a 300 mila euro. UNA CIFRA, PERÒ, che non basterebbe a coprire i lavori da effettuare in via Albarotto. Il costo tra progettazione e realizzazione, infatti, viene stimato attorno ai 600 mila euro. Anche se il Broletto, ormai nel 2017, ha deciso di inserire la copertura della discarica Seac 2 nel piano delle opere triennali, per adesso tutto tace. Eppure è stato concluso anche lo step riguardante la verifica sulle acque di falda. Un passaggio fondamentale per comprendere gli effettivi costi dell'opera di messa in sicurezza. In quel caso le analisi della Provincia sul sito Seac 2 non avevano rilevato valori fuori dalla norma. Gli ultimi dati ancora mancanti, invece, riguardano l'eventuale pericolosità dei rifiuti sepolti dopo che il Broletto (ormai più di un anno fa) ha affidato l'incarico a un professionista per poco più di 4 mila euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti