Muore a otto
giorni dallo
schianto frontale

di Massimiliano Magli
Mario Rossini aveva 71 anni
Mario Rossini aveva 71 anni
Mario Rossini aveva 71 anni
Mario Rossini aveva 71 anni

Mario Rossini non ce l’ha fatta. Dopo otto giorni di agonia è morto nell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dove era stato ricoverato la sera del 16 gennaio dopo un incidente avvenuto a Calvenzano mentre tornava a casa dopo il turno di lavoro.


I FUNERALI DEL 71ENNE di Roccafranca saranno celebrati domani. L’intera comunità si fermerà per porgere l’ultimo abbraccio all’artigiano. Il corteo funebre partirà alle 14.30 dalla sua abitazione al 22 di via Martin Luther King dove in queste ore è allestita la camera ardente. La veglia di preghiera è invece fissata per stasera alle 1930. Forse un malore o un colpo di sonno sarebbero all’origine dello schianto avvenuto sulla provinciale 185, mentre Mario Rossini rientrava dal lavoro: la vittima è finita con la sua Volskwagen Golf contro un’altra auto scontrandosi frontalmente. In auto con il 71enne c’era un altro passeggero, che ha riportato lievi ferite. Anche l’altro conducente non ha avuto conseguenze gravi.



INVECE PER MARIO Rossini e la sua famiglia il destino aveva già disegnato una tragica fine: dopo giorni di agonia, nella notte tra giovedì e venerdì scorso, il suo cuore si è fermato per sempre. Il corpo è rimasto a disposizione del magistrato per un’eventuale autopsia che tuttavia non è più stata disposta. All’anagrafe Giovan Maria, era per tutti Mario ed era una persona molto conosciuta e stimata in paese. Dopo una breve esperienza in cascina, la sua vita è sempre stata dedicata all’edilizia. Il tempo libero era per i suoi figli e nipoti e per la sua amata Fiorentina. La Gazzetta e le discussioni di calcio al bar erano all’ordine del giorno, una volta lasciata la borsa da muratore.


PASSIONI E LAVORO riempivano il vuoto incolmabile lasciato dalla moglie Giuseppina Barbieri, scomparsa dodici anni fa. Nonostante la pensione, il cantiere era rimasto la sua vita. Mario Rossini è l’ennesima vittima della strada e l’ennesima morte per ragioni di lavoro.


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