Mutilato il
monumento ai
cani soccorritori

di Milena Moneta
L’emozionante immagine del cane da soccorso: la scultura era stata inaugurata sabato mattinaI cartelli di indignazione contro i vandali che hanno sfregiato  l’opera d’arte FOTOLIVE/FABRIZIO CATTINA
L’emozionante immagine del cane da soccorso: la scultura era stata inaugurata sabato mattinaI cartelli di indignazione contro i vandali che hanno sfregiato l’opera d’arte FOTOLIVE/FABRIZIO CATTINA
L’emozionante immagine del cane da soccorso: la scultura era stata inaugurata sabato mattinaI cartelli di indignazione contro i vandali che hanno sfregiato  l’opera d’arte FOTOLIVE/FABRIZIO CATTINA
L’emozionante immagine del cane da soccorso: la scultura era stata inaugurata sabato mattinaI cartelli di indignazione contro i vandali che hanno sfregiato l’opera d’arte FOTOLIVE/FABRIZIO CATTINA

Lo hanno inaugurato solo sabato mattina, ma il monumento al cane da soccorso, collocato a Ghedi al centro della rotonda in cui si incrociano le vie XX settembre, Sabotino e Rimembranze, è già stato violato, non si sa per uno stupido scherzo, per un atto di vandalismo o per sfregio a tutto ciò che quel monumento rappresenta. NELLA NOTTE tra domenica e lunedì è stata rubata la mano che emergeva dalle macerie. Macerie vere, arrivate appositamente dall’Aquila a ricordo del terribile terremoto che colpì l’Abruzzo nell’aprile del 2009: simboleggiava la richiesta di aiuto che, spesso, quando gli uomini non riescono a portare soccorso, solo i cani sanno accogliere. Quel labrador in bronzo, come la mano che implora la salvezza, volevano rappresentare «tutti coloro che donano, passione, impegno ed energie per il prossimo che vive momenti difficili», come aveva detto all’inaugurazione di sabato Vito Archetti, presidente della Protezione volontaria civile di Ghedi intervenuto con Bruno Piccinelli, presidente Ucis, Antonio Bazzano e Corrado Scolari consiglieri provinciali di Protezione civile, Giovanni Cazzavacca, vicesindaco. Un’inaugurazione solenne, seguita dalla benedizione di don Roberto Sottini, parroco di Ghedi, e don Roberto Ferrazzoli, cappellano della Protezione civile. Nessuno avrebbe potuto immaginare che, a distanza di poche ore, il monumento venisse così vilmente dissacrato. Ad aggiungere dolore alla rabbia, c’è anche il fatto che il monumento era stato eretto per realizzare un desiderio di Alfredo Gottardello, istruttore cinofilo di fama nazionale, sempre in prima fila a portare aiuto in situazioni di calamità, recentemente scomparso: lui stesso aveva disegnato il bozzetto, in omaggio al cane che sempre affiancava i soccorritori nella ricerca dei dispersi. La mano, staccata di netto, è stata poi buttata via come se fosse uno scarto senza valore: dopo una paziente ricerca è stata ritrovata, purtroppo danneggiata, nascosta tra i cespugli vicino all’erogatore di acqua pubblica, a poca distanza dal luogo del misfatto. Il ritrovamento della mano in bronzo, che ora dovrà essere restaurata per i danni subiti, conferma comunque un sospetto: che non sia stato un furto, nessuno voleva rubare quella mano di bronzo che infatti è stata gettata nei cespugli, ma solo sfregiare il monumento. Per ora è stata sporta denuncia contro ignoti. «SI PUÒ IMMAGINARE come ci sentiamo in questo momento: fortemente amareggiati, delusi, arrabbiati per questo gesto ignobile e vergognoso - commentano i volontari della Protezione civile di Ghedi-. L'immagine di questo monumento, tramite la nostra pagina Fb, ha avuto condivisioni e riconoscimenti per il significato che rappresenta da mezzo mondo, da Paesi come il Brasile, Messico, Taiwan, Germania, Austria, Spagna, Francia, Stati Uniti, Paesi Bassi: tutti ci hanno esternato i loro complimenti. Ma ora ci ritroviamo a dire che l'Italia è anche questo, un Paese pieno di persone tanto prive di valori da insultare un’immagine di così alto significato civico e morale». •

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