Paneroni, il film sulla Terra che non gira

di Massimiliano Magli
Il murale di Rudiano che ricorda l’astronomo geocentristaGiovanni Paneroni
Il murale di Rudiano che ricorda l’astronomo geocentristaGiovanni Paneroni
Il murale di Rudiano che ricorda l’astronomo geocentristaGiovanni Paneroni
Il murale di Rudiano che ricorda l’astronomo geocentristaGiovanni Paneroni

A quasi due anni dall’inizio della lavorazione, il film dedicato al visionario astronomo controcorrente Giovanni Paneroni (1871-1950) arriva nel paese natale: Rudiano. Accadrà il 21 febbraio alle 20,45 nell’auditorium, che è già esaurito; al punto che non è esclusa una replica. «Il tocco della Luna» è il titolo del docu-film che racconta il gelataio astronomo ambulante capace di conquistare persino Indro Montanelli, il quale tra il serio e il faceto disse di voler essere sepolto vicino a Paneroni. L’OPERA, di Giacomo Andrico e Paolo Fanelli, è un affare tutto rudianese: l’interprete dell’astronomo del geocentrismo è infatti il vicino di casa della famiglia Paneroni, il pittore Franco Balduzzi che si è prestato alla produzione firmata dalla Willyco film. Non mancano comparse locali, a partire dal parroco di Roccafranca don Sergio Fappani, coinvolto in diverse scene, e numerosi altri personaggi che interpretano artigiani e scienziati che arrivano a Rudiano tra l’incredulo e il curioso. La narrazione spazia dal borgo del Castello a Rudiano, passando per Padernello. «Tra geocentrismo e terrapiattismo - ricorda la nipote Angela - mio nonno ha finito per piacere a tutti nonostante la bizzarria della sua tesi. Questo accade quando alla convinzione affianchi carisma e rispetto. Anche i miei zii hanno sempre portato un grande rispetto per lui, quel rispetto di chi accetta come un’opinione diversa una posizione superata». La speranza dei rudianesi è che questo lavoro possa diventare un prodotto educational. «Il pensiero è rivolto alla Rai - dice il consigliere comunale Angelo Brocchetti -, del resto sognare non costa nulla». «Non ero così propenso a cimentarmi in questa recitazione - spiega Balduzzi - perché mi dava ansia essere sotto le telecamere mentre dovevo dipingere le tavole di Paneroni, ma alla fine mi sono buttato anche per l’amore che ho per il mio paese e per la storia di questo mio concittadino». Già, il paese. Le tracce del protagonista dell’opera sono anche in via Madrera, dove, con un gergo da Ventennio, un murale lo celebra come «Divinator del mondo d’italico genio». «Quando morì - continua la nipote - ricevette un encomio autografo dalla moglie del podestà, ancora oggi in mio possesso. Era onesto fino al midollo, di una pazzia geniale e filantropica e aveva un ottimo intuito. Aveva il posto numero 1 alla fiera di San Faustino di Brescia, che poi cedette a mio padre, suo figlio omonimo. Una volta smontò i banchi e a chi gli chiese perché disse “tra poco vien giù spessa”. E poi arrivò una bufera». Anche questo era Giovanni Paneroni, quello della celebre ammonizione «la Terra non gira o bestie!». •

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