Procura e anticorruzione: doppio esposto sulla piazza

di Valerio Morabito
Uno scorcio del cantiere aperto nella piazza Europa di Carpenedolo
Uno scorcio del cantiere aperto nella piazza Europa di Carpenedolo
Uno scorcio del cantiere aperto nella piazza Europa di Carpenedolo
Uno scorcio del cantiere aperto nella piazza Europa di Carpenedolo

Da politica diventa anche giudiziaria, ma la battaglia è sempre la stessa, e riguarda le opere di arredo urbano (ampiamente contestate) avviate nella piazza Europa di Carpenedolo. Gli ultimi aggiornamenti sono rappresentati da un doppio esposto che chiede alla magistratura e all’Anac di verificare se le procedure di affidamento e realizzazione lavori si stanno svolgendo secondo le norme di legge e seguendo le indicazioni della Sovrintendenza. Le segnalazioni sono state inviate appunto alla procura della Repubblica di Brescia e all’Autorità nazionale anticorruzione da un cittadino, e sullo sfondo ci sono le operazioni di affidamento e i criteri gestionali del grande restyling della piazza. In primo piano c’è un «vuoto» consistente nelle verifiche delle operazioni in corso. «Il 23 aprile 2018 la Sovrintendenza ha prescritto al Comune di incaricare una ditta specializzata in ricerche archeologiche - sta scritto infatti nelle segnalazioni - per sorvegliare i lavori in piazza Europa in quanto gli stessi prevedono scavi oltre i 40 centimetri di profondità. Ma le opere sono state avviate il 18 febbraio 2019, mentre la determina di spesa per l’affidamento della sorveglianza archeologica è del 15 marzo. Quindi in questo arco di tempo non c’è stata nessuna sorveglianza archeologica». LA QUESTIONE dei potenziali rischi per le strutture antiche e quindi bisognose di tutela sottostanti l’area di cantiere era stata sollevata da Bresciaoggi il 12 marzo scorso, con un servizio che dava conto delle segnalazioni alla Procura di alcuni di cittadini in seguito all’inizio delle attività di rifacimento dell’area, e «solo dopo la pubblicazione dell’articolo - è riportato nella segnalazione all’Anac - il Comune ha proceduto all’affidamento dell’incarico di sorveglianza archeologica». Ed ecco spiegato il vuoto nei controlli citato in apertura. Nel doppio esposto ad Anac e magistratura c’è poi anche un’altra questione sulla quale si chiede di fare chiarezza: «La ditta aggiudicataria risulta essere la Givani di Sona (Verona), ma dai primi giorni di attività gli operai impegnati in cantiere indossavano divise recanti il logo Tima, una impresa di Calcinato che ha partecipato al bando per l’assegnazione dell’intervento, ma che è stata esclusa per alcune irregolarità formali nella presentazione dell’offerta. Non risulta alcun contratto di subappalto con Tima, e ci si chiede a che titolo la ditta abbia lavorato o stia ancora lavorando nel cantiere di piazza Europa». INFINE, nell’ultima parte dell’esposto con due destinatari si mette in evidenza la tempistica dell’affidamento lavori. «Una norma del codice degli appalti prevede che il contratto con l’aggiudicatario non possa essere stipulato prima dei 35 giorni dall’invio dell’ultima comunicazione del provvedimento di aggiudicazione. Peccato però che l’assegnazione definitiva sia avvenuta con una determinazione datata 6 febbraio 2019, mentre il contratto è stato firmato il 22 febbraio 2019, senza quindi che siano trascorsi i tempi previsti dalla legge per questi adempimenti». •

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