Retrocesso il polo di Manerbio «Traditi dal caos della Regione»

di Cinzia Reboni
Il polo vaccinale di Manerbio è stato «retrocesso» nelle retrovie
Il polo vaccinale di Manerbio è stato «retrocesso» nelle retrovie
Il polo vaccinale di Manerbio è stato «retrocesso» nelle retrovie
Il polo vaccinale di Manerbio è stato «retrocesso» nelle retrovie

A colpi di vaccinazioni doveva diventare l’avamposto nella battaglia al Covid. Invece, a causa del colpo di coda del caos creato da Aria, è finito nelle retrovie vanificando gli ingenti investimenti in risorse umane e finanziarie. L’hub di Manerbio allestito nell’ex bocciodromo d’ora in poi somministrerà le infusioni immunizzanti solo ai pazienti fragili e il richiamo agli over 80. La retrocessione è frutto del passaggio alla piattaforma di Poste Italiane, subentrata ad Aria nella gestione delle prenotazioni. Il sindaco Samuele Alghisi trattiene a stento la sua amarezza. «Siamo orgogliosi degli sforzi compiuti e della tempestività con la quale abbiamo trovato soluzioni pratiche, nonostante la confusione totale di Regione Lombardia nella gestione dell’emergenza Covid si sia nuovamente palesata anche per quanto concerne la funzionalità degli hub». Il primo cittadino osserva come «il Comune ha messo a disposizione personale tecnico e risorse per la creazione dell’hub, coordinando i lavori e intrecciando relazioni con le istituzioni. Grazie alla collaborazione con i sindaci del territorio abbiamo dato risposte immediate e concrete ai cittadini. L’hub, che ora non ha più i requisiti previsti da Poste Italiane, continuerà comunque a funzionare per effettuare le seconde dosi e per le categorie più fragili, per le forze dell’ordine e per altre categorie individuate dalla Asst». Il centro vaccinale, allestito nell’ex bocciodromo in via Duca d’Aosta, era stato aperto l’8 marzo attraverso una convenzione con l’Asst che aveva individuato Manerbio come terminale strategico per la campagna di immunizzazione. Il Comune si era preso in carico l’onere dell’adeguamento allestendo nella struttura un’area triage e 4 box per le vaccinazioni, «spendendo oltre 27 mila euro, di cui 13.500 euro per i soli interventi funzionali al centro: oltre ai box, la sistemazione della segnaletica stradale e di quella interna per delimitare gli spazi, ed i collegamenti elettrici - spiega l’Ufficio Tecnico del Comune -. Ad oggi non sono quantificabili i costi in termini di consumo di luce, acqua e gas, e nemmeno quelli per garantire gli interventi di elettricisti e idraulici, reperibili 24 ore su 24 come richiesto dall’Asst vista la peculiarità della funzione sanitaria insediata». Insomma, sembrava che l’hub, che non stava ancora operando a pieno ritmo, stesse per decollare: solo la scorsa settimana Asst aveva chiesto di potenziare le linee, portandole da 4 a 7, e subito l’Amministrazione civica aveva reperito ulteriori 20 mila euro per iniziare i lavori. L’intervento però è stato bloccato dall’Asst, che ha comunicato che l’ampliamento dell’hub non era più necessario. Alla base c’è la decisione della Regione di interrompere i rapporti con Aria e di delegare la gestione degli hub a Poste Italiane: quest’ultima ha deciso di utilizzare come punti vaccinali i centri con almeno 8 linee, escludendo di fatto quello di Manerbio. La Asst del Garda attraverso una nota ha spiegato che l'equipe sanitaria resterà quella prevista: un medico e un infermiere per ogni box e 1 infermiere per la diluizione delle dosi vaccinali per tutto l'hub. La prenotazione della vaccinazione verrà definita dalla Regione: tendenzialmente le persone verranno indirizzate all'hub di Castelletto».•.

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