Shopping al
«veleno», ora
scatta la rivolta contro il supermercato

di Marco Benasseni
La veduta satellitare  del sito di Villa Carcina al centro della protesta
La veduta satellitare del sito di Villa Carcina al centro della protesta
La veduta satellitare  del sito di Villa Carcina al centro della protesta
La veduta satellitare del sito di Villa Carcina al centro della protesta

Lungo la provinciale 345, poco dopo la rotonda con il cancello che si apre verso la parte nord di Villa Carcina, nascerà un centro acquisti di media distribuzione. A far coagulare un dissenso trasversale alla comunità è ora un comitato che si è mobilitato contro il progetto. IL GRUPPO emblematicamente denominato «I cittadini contano! No al centro commerciale di via Marconi», si riunirà questo pomeriggio alle 17,30 davanti alla farmacia comunale di via Marconi. Scopo dell’incontro è quello di presentarsi, spiegare e documentare la ragioni della «ferma opposizione alla costruzione di un nuovo centro commerciale di 2000 metri quadrati di superficie lorda nel centro del paese, su di un’area acquisita dalla società Castello di proprietà di un imprenditore di Sarezzo». IN REALTÀ NON È UN segreto che sull’area rimasta ai privati in seguito alla liquidazione della società di trasformazione urbana sarebbero nati degli spazi commerciali. Che altro potrebbe sorgere a due passi da una delle strade più trafficate della provincia? «Originariamente il lotto era urbanisticamente destinato a servizi per la collettività, poi per una serie di vicissitudini è diventato privato -spiega Isaia Mensi tra i portavoce del comitato -. Il progetto immobiliare è stato depositato al protocollo il 22 giugno scorso e discusso in commissione urbanistica il 13 luglio. Di nuovo, come in altre occasioni, l’Amministrazione civica ha approfittato del periodo estivo in cui si allentano i controlli politici e anche della situazione di emergenza per il Covid-19, per poter procedere in direzione ostinata e contraria agli interessi della popolazione». L’INCONTRO, volutamente convocato all’ora di punta del venerdì, ripercorrerà la genesi dello spazio davanti all’ex municipio, oggi casa delle associazioni. «Effettueremo un sopralluogo collettivo sul lotto interessato dall’ intervento -continua Mensi- per spiegare l’inevitabile collasso urbanistico e viabilistico che ricadrà su tale zona, dove è già presente un altro piccolo centro acquisti che ospita l’Italmark». Isaia Mensi incalza: «Ci troviamo dinanzi a una situazione del tutto inedita e delicata, ma per niente inaspettata. Il caso ripropone e ripercorre il trentennale conflitto su quell’area tra diritti urbanistici pubblici - resi del tutto simbolici, concretamente insignificanti -e subentrante diritto privato che viene proposto come valore assoluto, ma che in realtà era e rimane relativo». Il neocostituito Comitato si muove nella direzione di salvaguardare i diritti urbanistici sociali dei cittadini e vorrebbe avviare il procedimento per coinvolgere i cittadini con un referendum. •

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