Sotto l’orrore c’era un cane

di S.DU.
Le condizioni del cane al momento del ritrovamento
Le condizioni del cane al momento del ritrovamento
Le condizioni del cane al momento del ritrovamento
Le condizioni del cane al momento del ritrovamento

Per ridursi così deve aver impiegato anni, una bella fetta dei suoi 13 anni di vita trascorsa senza che nessuno si occupasse di lui. E visto come era ridotto, quando l’hanno visto i volontari si sono chiesti come facesse a mangiare e a bere. I volontari sono le guardie zoofile dell’Oipa che, in missione nella Bassa, hanno sequestrato uno shitzu ridotto a una palla di pelo annodato e reso putrido dall’impossibilità di liberarsi di feci e urina. Le guardie hanno messo fine al suo inferno, all’abbandono di quello che probabilmente era stato acquistato come un gioco e che poi, diventato noioso, ha trascorso una vita in un garage. La sua non era più vita ma sopravvivenza; poi qualcuno ha sentito finalmente i suoi pianti, ed è arrivata una segnalazione protetta dall’anonimato. E sono arrivate le guardie dell’Oipa di Brescia: «L’abbiamo trovato recluso al buio - hanno spiegato - in un luogo privo di finestre, ridotto a una massa di sporcizia, ricoperto da strati di pelo compattati a tal punto che non riusciva a muoversi. Non poteva vedere e forse neppure sentire e respirava solo dalla bocca. Infine, le unghie troppo lunghe gli impedivano di camminare». IGNOBILI le scuse accampate dei proprietari: non hanno ovviamente fermato il sequestro ai sensi dell’articolo 727 del codice penale, per «detenzione in condizioni incompatibili con la sua natura capaci di produrre gravi sofferenze». L’intervento è avvenuto in collaborazione col Distretto veterinario di Leno dell’Ats, e adesso il cane, tornato tale, è stato affidato temporaneamente al canile sanitario di Brescia. Ora è aperta la fase dell’affido giudiziario, e c’è già qualcuno che si è fatto avanti per l’adozione. •

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