Stop alla fonderia, le motivazioni sotto la lente

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La fonderia potrà ripartire solo se si allineerà  alle direttive dell’Arpa
La fonderia potrà ripartire solo se si allineerà alle direttive dell’Arpa
La fonderia potrà ripartire solo se si allineerà  alle direttive dell’Arpa
La fonderia potrà ripartire solo se si allineerà alle direttive dell’Arpa

La Fonderia Montini «ha ricevuto solo un provvedimento di temporanea sospensione dell’Autorizzazione integrata ambientale dello stabilimento di Travagliato, ma ciò dipende esclusivamente dall’asserita mancata ottemperanza ad una prescrizione formale». Lo sottolinea l’azienda in merito allo stop alla produzione imposto dalla Provincia, aggiungendo che «questa vicenda non ha nulla a che vedere con un possibile inquinamento ambientale causato dalla società, e non ha determinato alcun pericolo per la salute pubblica». Quale sia la «prescrizione formale non ottemperata», l’azienda non lo precisa. Certo è che, tra le indicazioni inserite nell’istruttoria redatta dalla Provincia, si parlava di adozione e potenziamento di un sistema di gestione ambientale con figure responsabili della manutenzione degli impianti di trattamento delle emissioni e dei sistemi di controllo, di installazione di un sistema di monitoraggio in continuo al camino E5 per i parametri portata, la temperatura dei fumi, Co e polveri, del monitoraggio olfattometrico delle emissioni provenienti dalla fase di fusione, colata, distaffatura e rigenerazione terre al fine di localizzare lo sviluppo di eventuali sostanze odorigene. Tutti aspetti, dunque, riconducibili a «problemi di emissioni». COME RIMARCA il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Ferdinando Alberti, «la sospensione dell’attività deriva dal fatto che l’azienda non ha rispettato una serie di prescrizioni. Le Fonderie Montini-Regali avevano già ricevuto due provvedimenti di diffida dalla Provincia, uno nel 2013 e uno nel 2015, più altri due fra luglio e agosto del 2019, in seguito alle segnalazioni dei cittadini per emissioni anomale di fumi. Nel 2018 una cinquantina di cittadini aveva presentato un esposto alla procura affinché verificasse il funzionamento dell'impianto - continua Alberti -. Nel marzo 2019 Legambiente Franciacorta e i cittadini limitrofi hanno chiesto alla Provincia di Brescia la sospensione dell'attività dell'impianto. Questo dimostra quanto l’attività della fonderia abbia sempre arrecato disagio alla cittadinanza locale, con fumi, odori e inquinamento ambientale». LA CHIUSURA DELL’AZIENDA, «è anche n riconoscimento alle azioni messe in atto attraverso interrogazioni a Regione e Provincia - conclude Alberti -. Ora ci auguriamo che l’azienda prenda atto serenamente della situazione, e valuti seriamente la possibilità di delocalizzare l’impianto, o di seguire rigorosamente tutte le prescrizioni imposte da Arpa e Provincia». •

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