Tartarughe «aliene»: l’invasione

di V.MOR.
Strone e Chiese sono ormai colonizzati dalle tartarughe «aliene»
Strone e Chiese sono ormai colonizzati dalle tartarughe «aliene»
Strone e Chiese sono ormai colonizzati dalle tartarughe «aliene»
Strone e Chiese sono ormai colonizzati dalle tartarughe «aliene»

Per molti sono solo belle da vedere; per l’equilibrio ecologico sono solo un grosso problema. Non a caso rientrano nell’elenco delle specie alloctone da eradicare. Intanto però, dallo Strone a Chiese, le onnipresenti tartarughe d’acqua dolce nordamericane si allargano. Le segnalazioni fotografiche si moltiplicano; forse non tanto perché la popolazione è davvero cresciuta, ma perché il deserto lungo le sponde provocato dal lockdown ha reso meno timorosi questi rettili. Da Montichiari a Carpenedolo, passando per Calcinato e Calvisano, sulle sponde del Chiese sono state scattate tante immagini. Numerosi gli esemplari di grandi dimensioni, lunghi anche fino a 30 centimetri, incontrati lungo lo Strone all’interno del parco delle Vincellate. Parliamo della Trachemys scripta, un tempo presente nei mini acquari di milioni di case e oggi, grazie ai tanti che se ne sono liberati in natura, diventata numerosa come la invece rara testuggine d’acqua dolce autoctona (Emys orbicularis) non è forse mai stata. Numerosa e dannosa: è una specie carnivora che preda le larve di anfibi e pesci riuscendo a desertificare gli stagni che abita. •

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