Tornado di Ghedi:
«Fino al 2025
nei cieli bresciani»

di Valentino Rodolfi
 Tornado: c’è la data di scadenza
Tornado: c’è la data di scadenza
 Tornado: c’è la data di scadenza
Tornado: c’è la data di scadenza

L’età pensionabile si allontana anche per i Tornado, i cacciabombardieri che dal 1982 sfrecciano sulle teste dei bresciani dall’Aerobase di Ghedi. Era l’anno del Mundial di Paolo Rossi e Dino Zoff quando il primo esemplare fu consegnato al 154° Gruppo di volo, i «Diavoli rossi» del 6° Stormo, a sostituire gli F104. Sarà il 2025 quando la vita operativa dei Tornado arriverà al termine, dopo 43 anni, per cedere il posto agli F 35.

LA «DEAD LINE» del 2025 viene fissata dall’ultimo Documento programmatico pluriennale del ministero della Difesa, che prende implicitamente atto dei ritardi del programma F35: il discusso «aereo invisibile» avrebbe dovuto entrare in linea dal 2015, ma è fermo alla produzione a basso rateo (sette gli esemplari consegnati finora) e acquisirà capacità operativa solo tra il 2018 e il 2022.

Il Tornado dovrà stringere i denti, e soprattutto i bulloni: il documento della Difesa prevede due programmi di modernizzazione che permettano ai vecchi cacciabombardieri di arrivare, dopo 43 anni di «contributi», al sospirato pensionamento.

Il primo programma è «relativo all'ammodernamento strutturale, tecnologico ed operativo di “mezza vita“ dei velivoli - si legge nel documento - ed al mantenimento delle condizione operative per garantirne l'efficacia d’impiego sino al 2025». Un fabbisogno oneroso: la Difesa ha impegnato 83 milioni quest’anno, 83 l’anno prossimo, 53 nel 2019 e 156 milioni tra il 2020 e il 2022. Questo dovrebbe garantire l’intero «ciclo» fino a fine vita.

C’è poi un secondo programma, che il documento della Difesa battezza di «Capacità aerea non convenzionale» che merita un approfondimento a parte, per 45 milioni nel triennio in corso.

Dal punto di vista civile, la notizia dunque è questa: per gli abitanti della Bassa bresciana, la ormai «familiare» presenza dei Tornado e del loro caratteristico rombo si prolungherà per quasi altri 8 anni circa.

UNA PRESENZA che, fra l’altro, da un anno a questa parte è diventata virtualmente più numerosa, da quando tutti i Tornado italiani sono stati accorpati all’Aerobase di Ghedi. Proprio qui dal settembre 2016 si concentra l’intera componente strategica dell’Aeronautica militare italiana, da quando è stato sciolto il 50° Stormo di Piacenza per aggregarne gli aerei al 6° di Ghedi, facendo della base bresciana l’unica «casa» dei cacciabombardieri con la coccarda tricolore.

Con la soppressione del 50° di Piacenza, lo ricordiamo, all’Aerobase bresciana si sono aggregati i circa 15 Tornado Ecr del 155° Gruppo di volo, per unirsi ai circa 40 Tornado Ids del 6° (il numero esatto degli aerei in condizioni operative è «top secret»), che a sua volta è stato riorganizzato su tre Gruppi di volo: il 154° (i famosi «Diavoli rossi») e il 102° (i «Paperi»), che erano già a Ghedi da decenni con i Tornado Ids (che sta per «interdiction and strike»), oltre alle «Pantere» del 155°, arrivate dalla base piacentina con i Tornado Ecr (il modello specializzato in guerra elettronica e soppressione dei radar). È stato invece praticamente dismesso («in posizione quadro») il 156° gruppo «Linci», che era una componente storica. Ma come le «Linci» tutto prima o poi finisce: nel 2025, dopo 43 anni, i Tornado saranno storia.

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