Violenza sessuale inventata la parola ora passa al perito

di M.P.
Il Palazzo di giustizia di Brescia
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L’incarico è stato conferito e ora gli sviluppi della vicenda giudiziaria sono legati all’esito della perizia. Il conferimento è avvenuto ieri mattina nel corso del processo che si sta celebrando a carico di una donna di 87 di Castelcovati accusata di calunnia. Una vicenda pesante, ma con risvolti di vario genere, nelle cui fasi iniziali un cittadino romeno di 33 anni, era stato arrestato in quanto considerato responsabile di aver violentato l’anziana. L’uomo trascorse in carcere 39 giorni prima d’essere completamente scagionato dall’esame del Dna. Esame eseguito sulle lenzuola prelevate dagli investigatori nell’abitazione dell’attuale imputata, nelle ore successive alla sua denuncia del fatto. In realtà delle tracce vennero trovate sulle lenzuola, ma portarono in una direzione molto diversa rispetto a quella originaria, ovvero del cittadino romeno. Portarono a un vicino, che sarebbe stato davvero molto vicino alla donna. In quanto a età, 70 anni, molto più di chi era stato accusato ingiustamente. ORA QUINDI l’anziana sarà processata, ma per conoscere gli sviluppi futuri, bisognerà attendere l’esito della perizia disposta nell’udienza di ieri quando però è avvenuto anche altro. Sono state la vicina dell’anziana e la figlia. La vicina, per prima si avvicinò all’anziana quando uscì di casa dicendo quello che le era accaduto e mostrando un dito ferito. Di particolare rilevanza sarà sicuramente la prossima udienza, quando ad essere sentito in aula sarà il «vicinissimo» dell’anziana, anch’egli imputato. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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