il lutto

Addio a Franco Ziliani padre del Franciacorta

di Claudio Andrizzi
Se n'è andato a 90 anni l'enologo che elaborò il metodo classico italiano a Brescia. Proprio 60 anni fa, con Guido Berlucchi, coronò il sogno delle prime 3.000 bottiglie. Poi il decollo verso riconoscimenti internazionali
Franco Ziliani  fotografato mentre mostra una delle prime bottiglie di Franciacorta prodotte dalla «Guido Berlucchi»Franco Ziliani con i figli Arturo, Cristina e Paolo. Le esequie domani mattina nella parrocchiale di  ParaticoL’azienda «Guido Berlucchi»  a Borgonato di Corte Franca dov’è nato il Franciacorta
Franco Ziliani fotografato mentre mostra una delle prime bottiglie di Franciacorta prodotte dalla «Guido Berlucchi»Franco Ziliani con i figli Arturo, Cristina e Paolo. Le esequie domani mattina nella parrocchiale di ParaticoL’azienda «Guido Berlucchi» a Borgonato di Corte Franca dov’è nato il Franciacorta
Franco Ziliani  fotografato mentre mostra una delle prime bottiglie di Franciacorta prodotte dalla «Guido Berlucchi»Franco Ziliani con i figli Arturo, Cristina e Paolo. Le esequie domani mattina nella parrocchiale di  ParaticoL’azienda «Guido Berlucchi»  a Borgonato di Corte Franca dov’è nato il Franciacorta
Franco Ziliani fotografato mentre mostra una delle prime bottiglie di Franciacorta prodotte dalla «Guido Berlucchi»Franco Ziliani con i figli Arturo, Cristina e Paolo. Le esequie domani mattina nella parrocchiale di ParaticoL’azienda «Guido Berlucchi» a Borgonato di Corte Franca dov’è nato il Franciacorta

Addio al padre del Franciacorta: è morto Franco Ziliani, patron storico della Guido Berlucchi di Borgonato di Corte Franca, azienda simbolo nel comparto del metodo classico made in Italy e brand conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. Ziliani se n’è andato in punta di piedi dopo aver tagliato due importanti traguardi: a giugno aveva festeggiato il novantesimo compleanno, raggiunto in un’annata segnata dalle celebrazioni per i sessant’anni della prima bottiglia di Franciacorta, da lui prodotta insieme a Guido Berlucchi. Il loro primo incontro risale al 1955 nella cornice settecentesca di Palazzo Lana a Borgonato: da una parte Berlucchi, discendente della nobile famiglia Lana de’ Terzi, dall’altra Ziliani, giovane ed entusiasta enologo, appassionato di Francia. Due uomini ed imprenditori coraggiosi e visionari, accomunati da una pazza idea: produrre un grande spumante metodo classico italiano in provincia di Brescia. All’epoca la terra delle bollicine “made in Bs” era ancora tutta da immaginare e costruire: un sogno che cominciò a prendere forma nel 1961, con quelle prime 3000 bottiglie di Pinot di Franciacorta elaborate da Ziliani. Da allora la strada percorsa dalla Franciacorta è stata segnata da una crescita costante del patrimonio vitato, dallo sviluppo di un tessuto di aziende che hanno creato un comparto economico vincente oltre che una denominazione ormai divenuta punto di riferimento imprescindibile per l’intera enologia italiana: un processo di cui Franco Ziliani viene riconosciuto come padre indiscusso. Per il brand Berlucchi seguirono anni di grande affermazione commerciale, segnata da traguardi e riconoscimenti sempre più prestigiosi. Gli ultimi e i più clamorosi di una lunga serie sono arrivati proprio nel 2021: in primavera la bibbia Wine Spectator aveva premiato il Palazzo Lana Extreme 2009 con il massimo punteggio mai raggiunto da un Franciacorta (93), mentre ad ottobre la guida Vini d’Italia del Gambero Rosso ha assegnato a Guido Berlucchi l’ambìto titolo di Cantina dell’Anno 2022 «per aver fatto la storia del Metodo Classico Italiano». «Dedichiamo questo premio a nostro padre Franco perché da tenace bresciano ci ha sempre insegnato a non mollare – dichiararono all’epoca i fratelli Cristina, Arturo e Paolo Ziliani, già da alcuni anni al vertice dell’impresa di famiglia -. Crediamo non ci sia modo migliore per ringraziarlo di quanto ha fatto non solo per noi ma anche per tutto il territorio e per l’intero mondo del vino italiano». L’ultima uscita pubblica lo scorso 22 ottobre al teatro Grande di Brescia, per il concerto di Stefano Bollani organizzato a coronamento dei festeggiamenti per i sessant’anni della prima bottiglia di Franciacorta. «Non merito questi applausi, ma sono contento di riceverli»-, disse già molto indebolito salutando il pubblico che lo aveva calorosamente acclamato. «Desideravo solo creare un vino che procurasse gioia già al primo sorso», aveva dichiarato. Una missione senza dubbio compiuta. Come ha scritto la famiglia in un post, «la Franciacorta perde il suo padre fondatore, ma non il suo sogno». Le esequie si terranno domani alle 11.30 nella parrocchiale di Paratico.•.

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