IL PROVVEDIMENTO

Bonus 110, ok anche per il teleriscaldamento

di Manuel Venturi
Passa in commissione al Senato un emendamento che poi verrà inserito nella Manovra: si sblocca così uno stallo durato settimane

•• Il governo «salva» il Superbonus 110% per le abitazioni collegate al teleriscaldamento. Il problema era emerso anche a Brescia, sollevato delle associazioni ambientaliste, degli inquilini e dei proprietari di casa in merito all'abbassamento (del 30 giugno 2021) da 0,24 a 0,12 dell'indice di conversione che certifica l'efficienza del teleriscaldamento, che ha «migliorato» l'efficienza energetica di molti edifici senza che in realtà sia stato realizzato alcun intervento e che ha reso molto più difficile il «doppio salto» di classe per beneficiare del bonus edilizio. Un caso che interessava centinaia di condomini in tutta la città e di cui si erano interessati anche i costruttori, A2A e la politica bresciana (tutti gli schieramenti hanno presentato emendamenti), che ieri ha avuto una conclusione positiva: i benefici del 110% diventano accessibili anche per le abitazioni collegate al teleriscaldamento. La novità è introdotta nella manovra con una norma interpretativa approvata dalla commissione Bilancio di Palazzo Madama: per tutelare gli investimenti avviati o in via di definizione nell’ambito del SuperEcobonus ed evitare discriminazioni nell’accesso ai benefici fiscali, la norma approvata definisce le condizioni per il calcolo della prestazione energetica degli edifici, prevedendo che il fattore di conversione di energia primaria da prendere in considerazione sia quello del 19 luglio 2020, ovvero quella di entrata in vigore della legge 77/2020. «Registriamo con grande soddisfazione l’approvazione dell’emendamento – commenta il coordinatore di Campus Edilizia Brescia, Massimo Angelo Deldossi, presidente di Ance Brescia –, un provvedimento che nasce da una nostra iniziativa. Un risultato di grande rilevanza sociale ed economica per la nostra città, per il quale ringrazio tutti i partner del Campus, le altre organizzazioni, così come le figure e le forze politiche che hanno lavorato per il bene collettivo». Secondo il segretario provinciale del Pd, Michele Zanardi, si tratta di «una scelta di buon senso: la sostenibilità passa da scelte di questo tipo» e anche Luca Rigoni, amministratore delegato di A2A Calore e Servizi, afferma che «questa soluzione permette di risolvere un evidente paradosso che stava bloccando gli interventi di efficientamento energetico degli edifici collegati alla rete di teleriscaldamento cittadino, ovvero una fonte rinnovabile e virtuosa. Ora proseguiamo così il percorso intrapreso di decarbonizzazione e utilizzo circolare delle fonti energetiche riducendo sempre di più gli sprechi». Ma secondo Legambiente Brescia si tratta di «un'occasione persa», perché la norma vale solo per il 110%, mentre «per le certificazioni energetiche ufficiali, utilizzate per esempio per vendere e comprare casa, continua a valere il fattore di conversione 0,12. Abbiamo chiesto da tempo ad A2A di rendere pubblici i dati di ingresso in modo da dimostrare il livello di rinnovabilità dell’energia termica distribuita ai fabbricati bresciani, ma non abbiamo avuto risposta – prosegue la nota di Legambiente -. Il 70% degli immobili in città è collegato al teleriscaldamento, questo provoca una stortura del mercato immobiliare: speriamo che politici e associazioni non si limitino al risultato ottenuto, ma si impegnino per riportare serietà al sistema di certificazione energetica dei fabbricati».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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