Brescia è in lacrime per Roberto Cucchini

Roberto Cucchini: fu uno dei 100 feriti della strage di Piazza Loggia
Roberto Cucchini: fu uno dei 100 feriti della strage di Piazza Loggia
Roberto Cucchini: fu uno dei 100 feriti della strage di Piazza Loggia
Roberto Cucchini: fu uno dei 100 feriti della strage di Piazza Loggia

Ieri la città ha perso la cara e buona presenza di Roberto Cucchini, una delle figure più fulgide della sinistra bresciana, un uomo che per oltre mezzo secolo ha vissuto da protagonista il tenace impegno in centinaia di attività per la pace, la giustizia sociale e la verità storica. Figura di rara coerenza e mitezza, era nato a Udine il 7 febbraio 1947 e giunse a Brescia alla fine degli anni ’60. Trovato lavoro come tecnico alla Om, fu subito in prima fila nelle lotte sindacali di quel periodo. Alla Camera del Lavoro nel 1980 fondò l'Archivio storico «Bigio Savoldi e Livia Bottardi Milani» diretto fino al 1999, quando – dopo 30 anni di militanza - restituì la tessera della Cgil perché radicalmente contrario ai bombardamenti della Nato in Serbia, avallati dal sindacato. Da allora il suo impegno nel movimento per la nonviolenza e il disarmo, contro il nucleare e per la riconversione dell'industria bellica, lo fece conoscere e apprezzare in gran parte d'Italia. Tornò in fabbrica e ci rimase fino alla pensione, continuando l’attività di studioso e ricercatore, sviluppata anche attraverso diversi libri e saggi. Ha scritto per la Fondazione Micheletti monografie sulla storia del movimento operaio bresciano, è stato redattore di «Missione Oggi», membro del consiglio scientifico dell'Osservatorio Permanente sulle Armi leggere di Brescia, curatore dell’archivio del Centro per la nonviolenza di via Milano. Fra le sue opere, «La forza lieve» (La Meridiana, 2001), scritta con Mimmo Cortese su tre esperienze di volontariato pacifista nei Balcani, «I soldati della buona ventura” (Gam, 2009) sulla partecipazione dei volontari bresciani nella guerra civile spagnola e, più di recente, il monumentale catalogo dei 417 deportati bresciani nei lager nazisti, commissionatogli dall'Associazione nazionale ex deportati. Cucchini fu anche uno dei cento feriti della strage di Piazza Loggia: su quel tragico evento produsse testi e interventi di grande rilievo. Saluta commosso «il compagno di tante iniziative» l’assessore ai servizi sociali del Comune, Marco Fenaroli, che ricorda di averlo «conosciuto all’Om nei primi anni ’70, durante le lotte per il contratto e per i diritti dei lavoratori». «Di Roberto - sottolinea - mi hanno sempre colpito una gentilezza incredibile e l’attenzione che poneva nelle relazioni con le persone. Il suo impegno per la verità sulla strage è stato assiduo: fu lui l’autore del famosissimo manifesto ‘Qui non è successo niente’ affisso alla stele in Piazza Loggia dopo l’ennesima assoluzione degli imputati. Ci mancheranno il suo equilibrio nelle discussioni e il costante lavoro per la composizione dei conflitti, pur mantenendo ben saldi i valori ai quali era ancorato». La salma è composta all'obitorio della Domus Salutis, meta in queste ore di un mesto pellegrinaggio di amici e compagni. Il funerale si svolgerà nel Tempio crematorio di Sant'Eufemia domani alle 15.30.•.

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