l'emergenza

Brescia e la siccità: ecco la mappa delle situazioni più critiche

di Cinzia Reboni
In Emilia, Veneto, Trentino e a Bergamo già scattate le prime ordinanze. Nelle valli le situazioni più critiche: le falde a secco allarme attuale. Inevitabile razionare se la situazione continuerà
L’isola dei Conigli, sul lago di Garda, si può raggiungere a piedi
L’isola dei Conigli, sul lago di Garda, si può raggiungere a piedi
L’isola dei Conigli, sul lago di Garda, si può raggiungere a piedi
L’isola dei Conigli, sul lago di Garda, si può raggiungere a piedi

Per colmare i serbatoi idrici naturali servirebbero per gli esperti 50 giorni di pioggia ininterrotta. Se si pensa che il diluvio universale è durato 40 giorni, si può comprendere la portata della piaga biblica della siccità. Le sorgenti del Bresciano sono a secco. E l’incubo della grande sete si allunga sui paesi che attingono esclusivamente a queste fonti.

Le Regioni e province che hanno adottato misure d'emergenza

In Emilia Romagna, Trentino e Veneto sono già scattate le misure di emergenza con ordinanze che vietano l’impiego dell'acqua per usi non potabili: stop all'irrigazione dei giardini e al lavaggio domestico delle auto. Anche nella confinante provincia di Bergamo, a Nembro, Alzano Lombardo, Valbrembilla, Albino, Gandellino e Oneta è in vigore l’austerità idrica. Da noi è solo questione di tempo. Se non pioverà, scatterà il razionamento.

La situazione nel Bresciano

La Relazione di emergenza idrica 2023 trasmessa dall’Ato alla Regione non lascia spazio all’ottimismo: dei 74 acquedotti gestiti da A2A, dieci Comuni presentano un livello di criticità medio. Tra le zone più a rischio la Valsabbia. Le sorgenti di Anfo, Bagolino, Pertica Alta, Casto, Idro e Treviso sono prossime alla secca. Le fonti minori, avendo meno margine, hanno quasi esaurito la disponibilità idrica. Un esempio? Alle sorgenti Ventighe di Casto la portata è calata, nel giro di un anno, del 35%, passando da 1,1 a 0,71 litri al secondo. I livelli di falda sono in costante discesa nella Bassa e a Lonato, dove è stato necessario riassettare le pompe sommerse all’interno dei pozzi.

Gli interventi di bypass realizzati a Pertica Alta e Anfo la scorsa estate sono tuttora attivi per l’alimentazione delle frazioni Noffo e Liperone. Il trasporto di acqua potabile con autobotti é ripreso tra febbraio e marzo, principalmente per Casto e la frazione di Alone. I rifornimenti esterni saranno estesi a Lavino a Pertica Alta e Valledrane a Treviso Bresciano, servite da sorgenti in forte deficit idrico.

Quanto al territorio gestito da Acque Bresciane, la situazione più critica è a Tremosine, dove si registra un costante incremento del fabbisogno idropotabile e una progressiva diminuzione della disponibilità. Il ricorso all’approvvigionamento integrativo con autobotti sarà inevitabile. Sotto sorveglianza Monticelli, Gardone Riviera, Pisogne, Zone e Darfo. Anche Magasa, Monticelli Brusati, Tignale, Toscolano Maderno e in generale i Comuni della Valle Camonica gestiti da Acque Bresciane scontano un pesante deficit idrico.

Gli abbassamenti della falda sono stati più evidenti a Calcinato, Gardone Riviera, Paratico e Puegnago. Manerba e San Felice, che attingono a risorse idropotabili dal Garda, sono in stato di allerta. In Valtrompia - nella gestione congiunta tra Asvt e Acque Bresciane - l’emergenza è a Lodrino, dove le sorgenti che riforniscono l’acquedotto si stanno rapidamente esaurendo. Nelle prossime settimane l’Ato prevede di integrarle con acqua potabile di fondovalle, con autocisterne.

A Caregno di Gardone Valtrompia la vena idrica Fonte della Salute è esaurita. Con l’intervento di collegamento della rete di acquedotti tra Marcheno e Gardone, allestita ad agosto 2022, sarà assicurato il fabbisogno. Tuttavia, in prospettiva l’aumento dei consumi obbligherà nuovamente alla messa a disposizione quotidiana di un serbatoio d’acqua esterno. A Marcheno, la fonte Acquabuona ha ridotto drasticamente la portata, e a breve si valuterà di ricorrere ad un’ordinanza di limitazione notturna.

Stesso discorso a Bovegno, dove sono in flessione le portate captate dalle sorgenti in località Masne, che alimenta il centro storico del paese, del Dosso Bioni che serve le frazioni di Zigole-Magno-Predondo, e dalle fonti Val Sorda, Nicolino e Fastesoli, che dissetano Bovegno. Si prevede a breve di impiegare autocisterne per consentire continuità nell’erogazione dell’acqua a Bovegno centro. In generale, in Valtrompia Tavernole, Pezzaze, Irma, Lumezzane, Caino e Gardone sono attualmente in delicato equilibrio: il perdurare della siccità potrebbe richiedere l’adozione di provvedimenti di razionamento idrico.

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