Giro di vite in arrivo

Carmine, movida e rave
Ora i locali rischiano la chiusura anticipata

di Eugenio Barboglio
Del Bono: «Non deve assolutamente passare l'idea che in centro città si può fare tutto quello che si vuole»
La bolgia al Carmine in occasione dei rave improvvisati e abusivi:  lo scorso week-end non si sono visti, ma ora è pronto anche un giro di vite
La bolgia al Carmine in occasione dei rave improvvisati e abusivi: lo scorso week-end non si sono visti, ma ora è pronto anche un giro di vite
La bolgia al Carmine in occasione dei rave improvvisati e abusivi:  lo scorso week-end non si sono visti, ma ora è pronto anche un giro di vite
La bolgia al Carmine in occasione dei rave improvvisati e abusivi: lo scorso week-end non si sono visti, ma ora è pronto anche un giro di vite

È un «passo» che l’amministrazione comunale di Brescia non ha ancora fatto, ma che potrebbe fare a breve, se la situazione tardo serale e notturna del Carmine non dovesse cambiare. Se, insomma, dovesse continuare la movida versione hard, o mala-movida: musica alta in strada e fino alle 4 di notte, ben oltre l’orario di chiusura dei locali. E continuasse in particolare il fenomeno spontaneo denominato dagli stessi organizzatori «Carmine sembra Brooklin: sorta di rave party, con tanto di Dj, tra via delle Battaglie e via Nino Bixio. Verso un’ordinanza? Questo «passo» è quello di emettere un’ordinanza sindacale di chiusura anticipata dei locali, che ora possono restare aperti fino alle 2 di notte il venerdì e il sabato. Il sindaco di Brescia non lo esclude, questo passo (non sarebbe la prima volta: un provvedimento del genere era già stato preso nel 2013), ma per ora sta a vedere, si affida a controlli e presidi più capillari e al senso civico. Intanto, per frenare gli eccessi («assai cresciuti dopo i periodi di lockdown», sottolinea) con il questore ha concordato nell’ultimo Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico convocato in Prefettura «un supplemento di servizi di polizia serale» nel quartiere. «Perchè serve anche la repressione», sottolinea Emilio Del Bono, che pure non manca di inquadrare le cosiddette movide come fenomeno sociale che «non va giudicato negativamente, segno di una città più attrattiva di un tempo». «Quello che però non deve assolutamente passare - aggiunge il sindaco - è che in centro città si può fare tutto quello che si vuole». Ztl L’altro intervento che annuncia è l’istituzione della Zona a traffico limitato (Ztl) al Carmine. Un riordino della viabilità era già nei disegni dell’amministrazione cittadina, ma con l’esplodere della movida post Covid ci potrebbe essere una accelerazione: «È stato dato incarico all’assessore alla Mobilità, Federico Manzoni, di predisporre un piano», spiega il sindaco. Dunque, nei prossimi mesi potrebbero comparire telecamere Ztl di ingresso e uscita e forse qualche cambiamento dei sensi di marcia delle strade. Lo stesso Consiglio di quartiere si era applicato alla materia della viabilità, facendo pervenire al Comune uno studio con soluzioni finalizzate ad evitare l’uso del quartiere al solo scopo dell’attraversamento della città. Del Bono e il comandante della polizia locale, Roberto Novelli, spiegano che tutto sommato «non si registrano i venerdì e sabato gravi fatti di delittuosità tra i giovani, ma abbiamo certamente un fenomeno di inciviltà urbana». Sotto questo profilo - precisano - «gli ultimi weekend hanno visto un miglioramento della situazione nelle piazze Vittoria, Mercato, Tebaldo Brusato» dove i comportamenti, specie di bande di giovanissimi, avevano creato problemi. Lì - osservano - i presidi e la sorveglianza delle forze di polizia stanno dando risultati, «grazie al forte impegno e al lavoro in sinergia di Locale, polizia di Stato e carabinieri». «Resta il complesso tema del Carmine», conferma Del Bono. Il Daspo Willy L’amministrazione di Brescia è consalevole «dell’articolazione di movide di tipologie diverse, che chiedono una strategia flessibile»; e del fatto che non vanno dimenticate le principali vittime del fenomeno, e cioè i residenti. Ma se la diagnosi è relativamente facile, ben più complicato è individuare una cura efficace: Del Bono, detto che «gli strumenti che hanno le amministrazioni comunali sono deboli», giudica favorevolmente l’uso del Daspo Willy, anninciato dal questore Giovanni Signer in commissione consiliare qualche giorno fa. Si tratta di provvedimenti di divieto in determinate ore di accesso a certe zone della città, analoghi a quelli adottati con i titosi del calcio. A breve, potrebbero già essere emessi i primi divieti: «Sono in corso le istruttorie di alcune Daspo», conferma, infetti, il comandante Roberto Novelli.

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