Caro-bollette, stangata da 1.000 euro all’anno

di Manuel Venturi
Schizzano  i conti per il pagamento delle bollette di luce e gas
Schizzano i conti per il pagamento delle bollette di luce e gas
Schizzano  i conti per il pagamento delle bollette di luce e gas
Schizzano i conti per il pagamento delle bollette di luce e gas

Una stangata che può costare fino a mille euro a famiglia all'anno. Il caro-bollette, legato all'impennata del costo dell'energia, potrebbe pesare per quasi una mensilità di stipendio in più rispetto al 2021: un «regalo» di cui i bresciani avrebbero fatto volentieri a meno e che si aggiunge ad un aumento dei prezzi che, nei mesi scorsi, ha riguardato soprattutto i carburanti e che si rifletterà anche sui prodotti di prima necessità. Per fare un esempio, è atteso un rincaro del 40% su un uno beni-simbolo dell'Italia, la pasta, ma l'inflazione galoppa e promette di rivedere al rialzo la gran parte dei prezzi in tutti i supermercati. La differenza maggiore si vedrà nella bolletta di luce e gas: la causa è da riscontrare nell'aumento a doppia cifra dei prodotti energetici. «I nuovi straordinari record al rialzo dei prezzi dei prodotti energetici all'ingrosso (quasi raddoppiati nei mercati spot del gas naturale e dell'energia elettrica nel periodo settembre-dicembre 2021) e dei permessi di emissione di CO2, avrebbero portato ad un aumento del 65% della bolletta dell'elettricità e del 59,2% di quella del gas», segnala Arera, l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, che ricorda di «aver confermato l'annullamento transitorio degli oneri generali di sistema in bolletta e potenziato il bonus sociale alle famiglie in difficoltà. Malgrado gli interventi, tuttavia, l'aumento per la famiglia tipo in tutela», che ha consumi medi di energia elettrica di 2.700 kWh all'anno e una potenza impegnata di 3 kW; per il gas i consumi sono di 1.400 metri cubi annui, «sarà comunque del 55% per la bolletta dell'elettricità e del 41,8% per quella del gas per il primo trimestre del 2022». Gli extra costi, se si dovessero mantenere al livello attuale per gran parte dell'anno, rappresenteranno un salasso da più di due euro al giorno per famiglia: una cifra che sembra piccola, ma che se moltiplicata per tutti i giorni dell'anno rappresenta circa 800 euro di mancati risparmi per i bresciani. L'allarme arriva anche dalle associazioni dei consumatori con base a Brescia: nessuno si sbilancia sulle cifre (che variano in base al nucleo familiare e al contratto stipulato), ma la preoccupazione è diffusa. «Purtroppo le nostre richieste sono rimaste inascoltate: abbiamo presentato più volte, nelle varie sedi istituzionali, proposte che riguardano sia interventi strutturali che di contenimento delle tariffe per dare respiro alle famiglie prese nella morsa del caro-bollette», segnala Adiconsum Cisl, che ricorda alcune proposte per il contenimento del caro-bollette nell'immediato: tra queste, l'eliminazione delle accise e tutte le voci non pertinenti al consumo delle famiglie, l'aumento del Bonus sociale e del tetto Isee per accedervi, il trasferimento di alcuni oneri generali di sistema sulla fiscalità generale e un Albo dei Venditori per il mercato libero con accesso consentito solo dietro garanzie fidejussorie. «Tra gli interventi strutturali, chiediamo la creazione di un mercato dell’energia a livello europeo, la piena diffusione dell’elettrificazione in tutte le aree geografiche e la semplificazione delle procedure autorizzative per la massima diffusione delle energie rinnovabili». Le stesse preoccupazioni arrivano da Romano Rebuschi, presidente Federconsumatori (Cgil): «Si tratta di aumenti particolarmente significativi, soprattutto per il momento che stiamo attraversando: l'economia sta galoppando, ma abbiamo una serie di difficoltà legate all'occupazione, alla cassa integrazione, alle possibili difficoltà di prosieguo dell'attività lavorativa, all'inflazione». Rebuschi segnala anche la necessità di rivedere i costi legati alle bollette: «L'unica differenza tra il mercato libero e quello garantito è relativa al costo del prodotto, tutte le altre voci sono immutate. E se guardiamo qualunque bolletta, vediamo che il costo del prodotto consumato è infimo rispetto al costo finale: non si possono pagare 50 euro di prodotto e avere una bolletta da 180 euro». Secondo Federconsumatori, «non si possono scaricare i costi aziendali sugli utenti finali: ci sono spazi per interventi che non possono più essere posticipati». Infine, «non sappiamo che tipo di contratto hanno i nostri fornitori con le grandi multinazionali», conclude Rebuschi.•.

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