Centrosinistra, la tensione corre sull’asse Pd-Terzo polo

di Eugenio Barboglio
Palazzo Loggia a Brescia: la sede del Municipio. Nella primavera dell’anno prossimo si andrà al voto per eleggere il nuovo sindaco della cittàFederico Manzoni, Laura Castelletti e Valter Muchetti: tutti ancora in corsa per il ruolo di candidato sindaco
Palazzo Loggia a Brescia: la sede del Municipio. Nella primavera dell’anno prossimo si andrà al voto per eleggere il nuovo sindaco della cittàFederico Manzoni, Laura Castelletti e Valter Muchetti: tutti ancora in corsa per il ruolo di candidato sindaco
Palazzo Loggia a Brescia: la sede del Municipio. Nella primavera dell’anno prossimo si andrà al voto per eleggere il nuovo sindaco della cittàFederico Manzoni, Laura Castelletti e Valter Muchetti: tutti ancora in corsa per il ruolo di candidato sindaco
Palazzo Loggia a Brescia: la sede del Municipio. Nella primavera dell’anno prossimo si andrà al voto per eleggere il nuovo sindaco della cittàFederico Manzoni, Laura Castelletti e Valter Muchetti: tutti ancora in corsa per il ruolo di candidato sindaco

È ancora tutto bloccato. Il centrosinistra a Brescia resta avvitato. Dal tavolo di ieri sembrava che potesse uscire qualche passo in avanti. Invece bisognerà aspettare una nuova convocazione. Quella buona per la scelta del candidato sindaco della coalizione? Forse sì. Ieri più della discussione valeva l’antefatto: la decisione di Italia Viva di starsene a casa. Ieri c’erano tutti in via Risorgimento, sede del Pd, tranne i renziani, infatti. Le ore che hanno preceduto la riunione serale sono state occupate da fitte interlocuzioni. La più importante, quella tra il sindaco che ha incontrato la delegazione del Pd incaricata dei colloqui con le altre forze dell’alleanza. Nel tavolo di una settimana fa il Pd era stato più che altro alla finestra. Aveva messo sul tappeto i due suoi candidati, Federico Manzoni e Valter Muchetti, ma poi la discussione era andata anche su Laura Castelletti, la candidata occulta del sindaco, e pure del Pd, che, è noto, almeno nella Segreteria cittadina è dispostissimo a sostenerla. Ma al contempo ha il problema che non può non sostenere i propri due. Così ieri pomeriggio delegazione dem e sindaco dem avrebbero appunto convenuto nell’incardinare la discussione della sera proprio su Manzoni e Muchetti. Italia Viva, annunciando la diserzione dal tavolo, aveva peraltro provocato il Pd ha credere nei propri candidati, sottolineando che se non avesse esercitato la sua leadership naturale di partito di maggioranza nel centrosinistra, IV sarebbe andata da sola, con un proprio candidato. Nel pomeriggio si era sparsa la voce che anche Azione non avrebbe partecipato, sospettando che sarebbe stata solo la fotocopia del venerdì precedente. L’onorevole Benzoni sottolineava: «Il candidato deve essere uno che tiene insieme, se invece si vuol fare una battaglia identitaria... Ma noi non vogliamo intestarci la sconfitta del centrosinistra. E comunque se si andrà su candidati identitari allora non resterà anche a noi che far lo stesso». Come dire, se nel Pd punterà ora tutto suoi propri candidati in quanto propri, allora sarà Azione ad uscire dalla coalizione e costruire una candidatura alternativa sull’esempio di Moratti in Regione Lombardia. Grossomodo è questa la linea avallata da Calenda. Castelletti col passare delle ore pareva, nella giornata di ieri, perdere terreno col crescere delle voci che vedevano un Pd più convinto di parlare dei suoi due candidati. In realtà nel corso del tavolo, a favore della vice si è registrata la disponibilità della lista di Cantoni e Patitucci (in consiglio comunale come Civica per Del Bono) che inizialmente era in appoggio di Valter Muchetti: si sarebbe, infatti, detta pronta anche a sostenerla. Senza significative svolte ieri, per sciogliere i nodi residui saranno decisivi i prossimi giorni, perchè possa essere decisiva la prossima convocazione.•.

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